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Milano, scarcerati i baristi che hanno ucciso il ladro a forbiciate: «Disperati e frustrati, hanno perso il controllo»

19 Ottobre 2024 - 19:12 Alba Romano
Milano, tenta una rapina in un bar ma viene ucciso con delle forbici dal titolare
Milano, tenta una rapina in un bar ma viene ucciso con delle forbici dal titolare
I titolari del locale dov'è avvenuta la tragedia andranno ai domiciliari: per la giudice Gueli hanno agito in preda a «rabbia e frustrazione» anche per le precedenti rapine subite

Shu Zou, 30 anni, e suo zio Liu Chongbing, di 49, potranno uscire dal carcere: l’ha deciso la giudice per le indagini preliminari Tiziana Gueli, che sta seguendo il caso dell’omicidio di Eros Di Ronza, avvenuto dopo la rapina al bar-tabaccheria in viale Giovanni da Cermenate e per il quale sono accusati i due titolari dell’attività. L’uomo, un 37enne con precedenti penali, è stato ucciso con 36 forbiciate mentre stava tentando di portare via dei gratta e vinci. Per i due presunti autori dell’omicidio volontario, la giudice ha convalidato l’arresto, ma disponendo la misura dei domiciliari. Non è stata accolta, invece, la richiesta di riconoscere la legittima difesa avanzata dall’avvocato dei due proprietari del bar.

Le motivazioni della decisione

Alla gip Gueli, i due accusati sono apparsi «frustrati per altri rapine e disperati per quanto commesso». Anche per questo non sarebbe necessaria la detenzione in carcere. La giudice del tribunale di Milano ha rilevato che l’agguato omicida è avvenuto in un momento di «perdita totale dell’autocontrollo». Ha sottolineato inoltre «il contesto particolare» in cui è maturato l’omicidio, poiché derivato da «manifestazione di rabbia e di frustrazione per vedere ancora una volta il frutto del proprio lavoro dileguarsi in un attimo». Infine, Gueli ha tenuto conto delle precedenti rapine subite: «È chiaro che i due indagati non hanno saputo gestire quest’emozione negativa con la necessaria lucidità e razionalità lasciando che prendesse il sopravvento. Lo stato di choc in cui sono stati trovati dalla polizia testimonia però la presa di coscienza e la disperazione per la commissione di un gesto così grave che forse loro stessi non ritenevano possibile».

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