Milano, scarcerati i baristi che hanno ucciso il ladro a forbiciate: «Disperati e frustrati, hanno perso il controllo»
Shu Zou, 30 anni, e suo zio Liu Chongbing, di 49, potranno uscire dal carcere: l’ha deciso la giudice per le indagini preliminari Tiziana Gueli, che sta seguendo il caso dell’omicidio di Eros Di Ronza, avvenuto dopo la rapina al bar-tabaccheria in viale Giovanni da Cermenate e per il quale sono accusati i due titolari dell’attività. L’uomo, un 37enne con precedenti penali, è stato ucciso con 36 forbiciate mentre stava tentando di portare via dei gratta e vinci. Per i due presunti autori dell’omicidio volontario, la giudice ha convalidato l’arresto, ma disponendo la misura dei domiciliari. Non è stata accolta, invece, la richiesta di riconoscere la legittima difesa avanzata dall’avvocato dei due proprietari del bar.
Le motivazioni della decisione
Alla gip Gueli, i due accusati sono apparsi «frustrati per altri rapine e disperati per quanto commesso». Anche per questo non sarebbe necessaria la detenzione in carcere. La giudice del tribunale di Milano ha rilevato che l’agguato omicida è avvenuto in un momento di «perdita totale dell’autocontrollo». Ha sottolineato inoltre «il contesto particolare» in cui è maturato l’omicidio, poiché derivato da «manifestazione di rabbia e di frustrazione per vedere ancora una volta il frutto del proprio lavoro dileguarsi in un attimo». Infine, Gueli ha tenuto conto delle precedenti rapine subite: «È chiaro che i due indagati non hanno saputo gestire quest’emozione negativa con la necessaria lucidità e razionalità lasciando che prendesse il sopravvento. Lo stato di choc in cui sono stati trovati dalla polizia testimonia però la presa di coscienza e la disperazione per la commissione di un gesto così grave che forse loro stessi non ritenevano possibile».