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Silvia Albano, chi è la giudice che ha deciso sui Cpr in Albania: «Aveva criticato il governo sui social, doveva astenersi»

silvia albano giudice tribunale roma cpr albania
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È presidente di Magistratura Democratica. Aveva parlato anche del decreto Cutro. La deputata di FdI Kelany: decisione precostituita

Silvia Albano, 63 anni, è giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma. È lei che ha scritto la sentenza sui Cpr in Albania. Che il governo vuole rovesciare attraverso un decreto legge. Albano è presidente nazionale di Magistratura Democratica. E, racconta oggi Il Giornale, ha liquidato fin dall’inizio il piano del governo Meloni come una «deportazione», una violazione dei diritti umani e delle norme comunitarie, «un respingimento collettivo che è vietato dalle direttive europee». Aveva parlato anche della sentenza di Catania sul decreto Cutro: «Si tratta di principi elementari cui applicazione, soprattutto nella materia del diritto dell’immigrazione, dà luogo a reazioni scomposte».

Una decisione precostituita

Mentre la presidente della sezione immigrazione Luciana Sangiovanni ha spiegato che «i trattenimenti non sono stati convalidati in applicazione dei principi, vincolanti per i giudici nazionali». La deputata FdI Sara Kelany oggi la critica in un’intervista al Corriere della Sera. Parlando di una decisione precostituita. «Me ne assumo la responsabilità da politico e da avvocato. In 12 ore ha emesso 12 provvedimenti, di sei pagine “al ciclostile” che la dem Scarpa, novella Cassandra, alla vigilia aveva già annunciato», dice Kelany. A proposito dei paesi sicuri, l’avvocata dice che «i giudici hanno male interpretato una sentenza della Corte europea che non c’entra». Perché qui si tratta «solo di “porzioni” insicure in un Paese sicuro, citando la Transnistria in Moldova. Non è il caso nostro. E la norma è pure cambiata. Perché citarla se non c’entra nulla?».

La guerra con la magistratura ideologizzata

La deputata di FdI dice che c’è guerra solo «con i magistrati ideologizzati che ricoprono, guarda caso, sempre gli stessi ruoli. E mentre gli altri lavorano alacremente tra le difficoltà, questi si dedicano a smontare le leggi sull’immigrazione». E poi: «Se mi sono pronunciata sui social contro la linea del governo non dovrei astenermi visto che il giudice deve anche apparire imparziale?». Albano, secondo lei, «sembra ricalcare le orme della giudice Iolanda Apostolico. Sono sentenze che si sostituiscono all’attività di governo in materia di immigrazione». Mentre quello dei Cpr in Albania, «posto che è un progetto pilota e non si ferma qui, costerà 650 milioni in 5 anni. Una spesa infinitesimale per un progetto pilota. L’Italia solo in accoglienza ora spende 1,8 miliardi ogni anno. Con il soccorso si arriva quasi a 3,5. Quanto alla sanità, le dedichiamo 2,3 miliardi. Più di ogni altro governo prima».

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