Salmonella nelle scuole di Firenze, la class action dei genitori: «La salute dei nostri bambini è stata messa a rischio»
L’intossicazione da salmonella registrata tra gli alunni di alcune scuole della provincia di Firenze ha spinto un gruppo di genitori, circa una cinquantina, a costituire un comitato per «accertarne le responsabilità». ActionSalmonella, il nome del neonato comitato, ha annunciato infatti – scrive il Tirreno – azioni legali. «Chiediamo come gli enti preposti intendano dichiarare il processo di controllo e se possono nascere collaborazioni in questo senso con le famiglie – afferma la portavoce Letizia Marchese al giornale di Firenze – visto che i nostri bambini e noi siamo le persone coinvolte e siamo stati noi con i nostri figli a soffrire». I casi di salmonella si sono verificati a fine settembre nelle mense scolastiche gestite da Qualità&Servizi (una società totalmente pubblica) a Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Firenze, Signa, Barberino, Scandicci.
Le richieste delle famiglie
Ciò che chiedono le famiglie è di «usufruire di un altro servizio mensa» al posto di quello attuale, di «intensificare i controlli medici sul personale dell’azienda trasmettendo mensilmente i risultati», di «inserire controlli sui pasti» settimanalmente con annessa trasmissione dei risultati a Comuni, scuole e famiglie, ma anche il «ripristino della commissione mensa dei genitori e degli assaggiatori». Inoltre, per i famigliari degli alunni coinvolti, oltre 200 che hanno un’età che va dai 12 mesi fino ai 10-11 anni, è indispensabile che il Comune prenda «una posizione chiara in merito a questa vicenda» perché «la salute dei bambini è stata messa a rischio». Alcuni genitori hanno, infatti, raccontato di bambini che hanno avuto febbre alta fino a 41 e scariche di vomito. «Mi sono impaurita perché non si muoveva e non rispondeva. È stato ricoverato al Meyer dal 23 fino al 29 settembre», ha affermato una mamma al Corriere della Sera. Insieme ai lei, ci sono altri genitori: «Mio figlia ha perso quattro chili in una settimana. Aveva venti scariche di diarrea al giorno, non riusciva più a camminare».
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