«Liam Payne poteva salvarsi»: l’ultima rivelazione sulla morte dell’ex One Direction. Cosa sappiamo finora
Continuano a emergere dettagli sulla morte dell’ex One Direction Liam Payne. Stando a una fonte anonima al Mail on Sunday, l’artista 31enne precipitato lo scorso 16 ottobre da una stanza d’albergo a Buenos Aires, «non aveva intenzione di uccidersi: aveva tanti piani per il futuro». Per le persone vicine al cantante «avrebbe potuto salvarsi», dicono al giornale britannico. Sono ancora tante le domande che non trovano una risposta. Secondo i media inglesi, Payne aveva ricevuto in camera tre prostitute, con le quali avrebbe poi litigato nella hall dell’albergo, attorno alle tre del pomeriggio, perché non poteva pagarle in contanti. Nell’arco delle due ore successive era tornato varie volte alla reception. Che non stesse bene era evidente: l’ultima volta era svenuto e aveva avuto delle convulsioni. «Se qualcuno avesse chiamato un’ambulanza quando è crollato nella hall dell’hotel invece di riportarlo nella sua stanza e lasciarlo lì da solo, in uno stato psicotico, sarebbe ancora con noi», hanno affermato le fonti al Mail.
«Dove ha preso la droga?»
Stando alle ultime ricostruzioni, diffuse dal sito americano TMZ, Payne avrebbe fatto uso di «potenti droghe» che gli avrebbero provocato «allucinazioni». La polizia americana ha, infatti, rinvenuto all’interno della sua stanza d’albergo il potente allucinogeno “Cristal” che provoca perdite di coscienza ed episodi psicotici. Ma «dove ha preso la droga?», la domanda retorica della fonte del giornale che fa, inoltre, sapere che Liam «non aveva soldi e le carte di credito non funzionavano». Per la polizia, riporta People, qualcuno all’interno dell’hotel glieli avrebbe procurati. La struttura dove soggiornava l’artista avrebbe condotto un’indagine interna, licenziando almeno un dipendente.
«Payne si trovava in Argentina per il visto»
Payne sarebbe stato costretto a prolungare il suo viaggio in Argentina per rinnovare il suo visto. Ha deciso di presentare domanda all’ambasciata statunitense di Buenos Aires, fa sapere la stessa fonte al Mail, per poter assistere al concerto di Niall Horan, ex compagno di band. «Liam doveva farsi estendere il visto per gli USA. Aveva un visto O-1 riservato ad artisti, sportivi e altri soggetti, ma una domanda del modulo chiedeva se si fosse mai fatto abuso di alcol e droghe. I problemi di Liam sono ben documentati», ha raccontato l’amico. «Si è dovuto sottoporre a esami medici e al controllo con uno psichiatra – continua -. Tutto questo, chiaramente, ha richiesto del tempo, e così Liam è stato costretto a rimanere a Buenos Aires più a lungo di quanto avesse previsto. Ma il visto – conclude – sarebbe arrivato pochi giorni dopo». Intanto, nella giornata di ieri Geoff Payne, padre di Liam, si è recato in Argentina per riconoscere ufficialmente la salma del figlio. Durante la sua permanenza a Buenos Aires ha incontrati i fan dell’ex One Direction e ha letto i messaggi di condoglianze lasciati dalla folla all’esterno dell’hotel Casa Sur Palermo.