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Scontro tra governo e giudici sui migranti, il presidente dell’associazione magistrati: «Toni senza precedenti, Nordio minaccia sanzioni»

20 Ottobre 2024 - 17:16 Antonio Di Noto
Il ministro della Giustizia aveva bollato la sentenza sull’Albania «abnorme». Intanto, la premier rilancia sui social la mail del giudice Patarnello dove viene definita «più pericolosa di Berlusconi»

«Sono fortemente preoccupato perché noto toni di aggressione al lavoro giudiziario che non hanno precedenti». Risponde così il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) Giuseppe Santalucia al ministro della Giustizia Carlo Nordio che ieri aveva criticato la decisione del Tribunale di Roma con cui è stato stabilito che Egitto e Bangladesh non sono Paesi sicuri nella loro interezza. Per effetto di questa decisione i 12 migranti che erano stati portati in Albania, provenendo da quegli Stati, non possono essere trattenute in zone di frontiera – tra cui rientrano anche i centri di permanenza per il rimpatrio – né riportati nei Paesi di provenienza, e sono dunque tornati in Italia. Nordio aveva specififcamente parlato di una «sentenza abnorme» applicata a una questione che il guardasigilli ritiene prettamente «politica», accusando i magistrati di aver «esondato dai propri poteri». E sono proprio i politici, sempre secondo le sue parole, a dover stabilire quali Paesi siano sicuri o meno.

«Se non fate il volere del governo, sono pronto a un’azione disciplinare»

Intervenuto a SkyTG24, Santalucia fa la parafrasi delle frasi di Nordio: «Come se il ministro avesse inteso dire ai colleghi del tribunale di Roma: “se non provvedete secondo i miei desiderata, quelli del governo, sono pronto a un’azione disciplinare”. Questo significa richiamare alla categoria dell’abnormità. In questo clima accesissimo io sono fortemente preoccupato perché noto toni di aggressione al lavoro giudiziario che non hanno precedenti, faccio un appello a tutti perché si ritorni ad usare la ragione e qui la ragione è che il diritto vada applicato da tutti». Inoltre, ha chiosato il presidente dell’Anm: «La magistratura non ha compiti politici ma di rispetto dei diritti e delle garanzie delle persone, non solo dei cittadini ma di tutti gli individui che entrano in contatto con la nostra comunità politica e giuridica senza occuparsi dei programmi politici del governo di turno».

Meloni rilancia la mail del magistrato: «La premier è un pericolo»

Lo scontro tra il governo italiano e la magistratura sembra non vedere la fine. Alla vigilia del Cdm ad hoc convocato per dare risposta alla decisione con cui il Tribunale di Roma ha smontato dalle basi il progetto di “delocalizzazione” dei richiedenti asilo in Albania, la premier Meloni ha rilanciato sui social un estratto della mail inviata dal giudice Marco Patarnello, sostituto procuratore della Corte di Cassazione, ad alcuni colleghi di Magistratura democratica. Nel testo del post, che riprende il Tempo, si legge: «Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio».

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