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Bologna sott’acqua dopo il nubifragio, un morto e 3mila evacuati. Domani scuole e atenei chiusi – Il video

20 Ottobre 2024 - 15:00 Ugo Milano
La vittima si chiamava Simone Farinelli: era nato in provincia di Brescia, ma abitava ad Ozzano Emilia. Il sindaco del capoluogo emiliano chiederà «lo stato di emergenza»

Sono circa tremila, ma il dato complessivo è ancora in fase di aggiornamento, le persone che in Emilia-Romagna sono state evacuate per precauzione o perché le abitazioni non erano in condizioni di sicurezza. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, chiederà «lo stato di emergenza». Lo ha reso noto durante un incontro con i media in Comune. «È importante che si capisca che questa volta è stata Bologna la città più colpita. Abbiamo bisogno che in tutta la città metropolitana venga aiutata ad avere le risorse che servano per ripartire al più presto, rimborsare chi ha avuto dei danni e anche per fare tutti gli interventi che servono sulle strade e le fognature», ha sottolineato il primo cittadino del capoluogo emiliano. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha intanto emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende il precedente. Per la giornata di domani, lunedì 21 ottobre, è stata valutata l’allerta arancione su ampi settori dell’Emilia-Romagna, Lombardia meridionale e su settori centrali e meridionali del Veneto. Allerta gialla su Sicilia orientale, Calabria, settori ionici di Basilicata e Puglia, oltre che su restanti settori di Emilia-Romagna, bacini sud occidentali della Lombardia e alcuni settori del Veneto.

Recuperato il corpo senza vita del 20enne

È stato recuperato questa mattina il corpo senza vita del 20enne, nato nel Bresciano ma residente a Ozzano Emilia (Bologna) che è morto dopo essere stato travolto dalla piena del fiume Zena a Botteghino di Zocca. Simone Farinelli, questo il nome della vittima, e suo fratello avevano raggiunto in auto il paese sull’Appennino bolognese dove abita il compagno della madre, quando sono stati sorpresi dell’acqua del torrente. Mentre il fratello è riuscito a liberarsi e uscire dall’abitacolo, il 20enne non ce l’ha fatta. «Al momento non si registrano altri dispersi o scomparsi», ha detto Irene Priolo, presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, in un punto stampa di aggiornamento. A lanciare l’allarme per la situazione sul territorio è stato in mattinata il sindaco di Pianoro, nel Bolognese. È «peggio delle aspettative», lamenta il primo cittadino. «Stiamo facendo il punto per coordinare le azioni che tutta la notte sono andate avanti, col massimo supporto da parte di tutti. Ma le nostre forze non sono neanche minimamente sufficienti: abbiamo molti smottamenti, allagamenti, un numero indefinito. E diverse situazioni molto critiche».

Domani scuole e atenei chiusi

Lunedì 21 ottobre saranno chiusi i nidi e le scuole di ogni ordine e grado a Bologna: è la decisione presa dal Comune per consentire le necessarie verifiche di tutte le sedi scolastiche e garantirne la sicurezza dopo l’alluvione della scorsa notte. Mentre l’Amministrazione, visto il protrarsi dell’emergenza maltempo e la presenza di diverse strade compromesse, ha invitato le aziende e gli enti del territorio a favorire per la giornata di domani l’utilizzo dello smart working.

A Bologna sono caduti 160 millimetri di pioggia

Sull’area metropolitana di Bologna, evidenzia l’Arpae, nelle 24 ore centrali dell’evento – dalle 6 di sabato 19 alle 6 di domenica 20 ottobre – si sono registrate precipitazioni particolarmente intense e persistenti, con «cumulate da 160 a 180 millimetri e intensità orarie superiori ai 30 mm in un’ora e ai 100 mm in 4 ore consecutive». «La persistenza delle precipitazioni – spiega l’Agenzia per l’ambiente – ha messo in crisi il reticolo di drenaggio urbano e i piccoli torrenti della collina bolognese, con rapidissimi innalzamenti dei livelli, anche di alcuni metri in poche ore, accompagnati da diffusi ruscellamenti lungo i versanti e rigurgiti dei sistemi fognari urbani. In particolare i torrenti monitorati in telemisura, dai piccoli rii come il Ravone, che passa tombato sotto la città di Bologna, fino al Samoggia, al Ghironda, al Lavino, al Savena e all’Idice, hanno tutti superato i massimi livelli storici, superando talvolta anche i massimi valori misurabili dagli strumenti stessi».

La presidente Priolo: «Si è scaricata una slavina d’acqua»

Durante il punto stampa, la presidente facente funzioni Irene Priolo ha inoltre sottolineato come la città di Bologna rappresenti «l’esemplificazione dell’evento che si è scaricato in collina, con l’indice di saturazione dei suoli dovuto all’evento di due giorni fa e che ha creato una sorta di slavina d’acqua. Acqua, acqua ovunque in quantità molto importanti». Il problema è stato in questo caso il Ravone: «L’acqua non ci stava più dentro – prosegue -. Le strade sono diventate torrenti. L’acqua è fuoriuscita dai tombini e dagli scoli della città».

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