Camorra, finisce in Colombia la latitanza del boss Nocella: a tradirlo la sua passione per il biliardo
In ogni appartamento in cui si nascondeva veniva recapitato un tavolo da biliardo. Muovendosi su questa pista, gli investigatori sono riusciti a rintracciare e catturare Gustavo Nocella. Il boss della Camorra, latitante da anni, è stato arrestato oggi – 21 ottobre -, a Medellin, in Colombia. Tradito dalla passione per il panno verde con le sei buche, l’uomo era diventato il principale intermediario tra i clan camorristi di Napoli Nord e Napoli Est – i Rinaldi-Formicola, gli Amato-Pagano e i De Micco – e i cartelli della droga sudamericani. Nocella, per precauzione, cambiava casa ogni tre mesi, ma in ogni abitazione avvertiva il bisogno di tirare di stecca. L’ultimo appartamento affittato a Medellin, infatti, è stato individuato grazie alla spedizione di un tavolo da biliardo.
L’ultima residenza del camorrista di 58 anni era un appartamento di lusso nell’elegante quartiere El Poblado di Medellin, circondato da negozi e centri commerciali. Il tavolo da biliardo, diventato il cavallo di troia per gli investigatori, era invece stato fabbricato a Bogotà, dalla società “Europa”. All’operazione hanno collaborato gli uomini della Polizia colombiana, dell’Interpol, dell’Europol, dei Carabinieri e della polizia del Regno Unito. A Nocella è attribuito un ruolo chiave nell’organizzazione delle spedizioni di tonnellate di cocaina in Olanda. La droga, che arrivava nel porto di Amsterdam a bordo di navi, veniva poi inviata a Napoli via terra, prevalentemente a bordo di camion e automobili.
«Questa operazione è il risultato di una fluida cooperazione internazionale che ci ha permesso di catturare più di 40 trafficanti di droga», ha dichiarato il direttore generale della Polizia nazionale colombiana, il generale William René Salamanca Ramírez. «La cattura di Nocella, uno dei camorristi più ricercati al mondo – ha aggiunto – è un colpo mortale per questi clan criminali». Salamanca ha aggiunto che, l’arresto di oggi, «inciderà sui collegamenti del traffico internazionale di droga, andando a colpire direttamente la capacità di coordinare l’ottenimento, il trasporto, lo stoccaggio e l’esportazione di cocaina».
Foto di copertina: Ansa | Immagine di archivio di uomini dell’Interpol in Colombia