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L’onda dalla collina e l’auto travolta dal fango: così è morto Simone Farinelli nell’alluvione in Emilia-Romagna

simone farinelli alluvione emilia romagna andrea farinelli
simone farinelli alluvione emilia romagna andrea farinelli
Il racconto del fratello Andrea: gli tenevo la mano ma poi ho perso la presa

«L’ho tenuto fino a che ho potuto, ma a un certo punto ho perso la presa. E non l’ho più sentito». Andrea è il fratello di Simone Farinelli, morto durante l’alluvione in Emilia-Romagna. L’acqua ha travolto l’auto su cui stavano viaggiando nella Val di Zena, nel Bolognese. Simone è morto a Botteghino di Zocca, frazione di Pianoro, all’altezza di via Caurinzano. Era su una Toyota Yaris. Sia lui che il fratello sono residenti nel comune di Ozzano. Il corpo del ventenne è stato recuperato sulla riva del torrente Zena. L’automobile è stata individuata dall’alto. Nell’allagamento si vedeva soltanto il tettuccio.

La morte di Simone

Ricorda Andrea: «Saranno state le nove e mezza circa, stavamo tornando a casa; ho visto passare un’altra auto, addirittura più piccola della nostra, e mi sono detto: “Ce la facciamo anche noi”». E invece «fino a quel momento nessun problema. Forse sarebbe bastato un metro più avanti e saremmo stati salvi, ma un’onda d’acqua improvvisa è arrivata giù dalla collina. E ci ha portato via». Hanno provato a uscire dall’auto, anche se non ricorda tutto con precisione: «Ero nel panico ed è successo tutto molto in fretta. Ho tirato giù il finestrino, sono riuscito a uscire della macchina, a tirarmi su aiutandomi con lo specchietto e ad afferrare mio fratello. L’ho tenuto fino a che ho potuto, aggrappato a mia volta a qualcosa di robusto, ma a un certo punto…». Ha perso la presa: «E non l’ho più sentito».

I soccorsi

I soccorsi, spiega, «hanno fatto fatica ad arrivare, la situazione delle strade era molto complicata. Non mi perdonerò mai di non essere riuscito a mettere in salvo mio fratello. Non mi perdonerò mai che sia finita così. Nella notte, tra gli sfollati, ho pensato e ripensato a mille cose. Se non fossimo stati lì, o se avessi potuto fare di più per lui». Del fratello ricorda che «domani (oggi, ndr ) sarebbe dovuto essere il suo primo giorno di università. Si era appena iscritto all’accademia di Belle Arti. Questa è la rabbia maggiore; non potrò più rivedere mio fratello. Ho perso tutto».

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