Guerra in Medio Oriente. Hamas: «Ucciso un ostaggio a Gaza». Tajani in Israele: «Servono elezioni in Libano e Unifil più forte»
Mentre prosegue il lancio di razzi da una parte all’altra del confine tra Israele e Libano, le diplomazie continuano il loro lavoro per tentare di porre fine alle ostilità almeno su uno dei fronti di guerra che da mesi vede ormai Tel Aviv impegnata su più fronti. Il primo ministro ad interim del Libano Najib Mikati ha ribadito che non esiste alternativa al completo rispetto della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, che fu adottata nel 2006 e prevede la presenza di una missione di pace Onu per aiutare istituzioni ed esercito libanese a controllare la zona di confine con Israele, affinché sia libera da armi, munizioni e milizie. Israele, ha fatto trapelare il sito Axios, avrebbe presentato agli Stati Uniti una proposta di superamento di quella risoluzione, che però prevederebbe una drastica diminuzione della sovranità di Beirut. Stando a quanto riferisce il sito di notizia, Israele chiederebbe di avere libero accesso allo spazio aereo del Libano e di poter operare nella zona meridionale del Paese in «esercitazioni attive» contro Hezbollah. Di fatto tenendo il controllo dell’area cuscinetto sulla quale opera Unifil. Washington è consapevole che la proposta non verrà accettata dalle parti in causa, ma ha fatto sapere che è necessario un superamento della risoluzione 1701 per arrivare a una tregua.
Tajani a Tel Aviv
L’ultima iniziativa diplomatica è del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani che, in visita in Israele e Cisgiordania, ha chiesto al governo Netanyahu di rispettare la missione Unifil, di recente presa di mira dall’Idf. Su questo, il ministro avrebbe ricevuto rassicurazioni in merito alle modalità operative dell’esercito israeliano intorno alle basi Onu. Dopo aver espresso la necessità di arrivare presto a un cessate il fuoco, sia sulla Strisca di Gaza che in Libano, Tajani ha presentato il suo piano. Il quale prevede «rafforzare l’esercito libanese, che viene già addestrato dal contingente italiano nel porto di Beirut, l’elezione del presidente della repubblica libanese e la creazione di un cuscinetto Unifil con più uomini e maggior potere e regole di ingaggio diverse tra la frontiera e il fiume. E più a nord truppe dell’esercito regolare libanese e più in là Hezbollah». Un piano che avrebbe trovato le orecchie attente di Benjamin Netanyahu e del suo omologo Katz.
L’ostaggio morto a Gaza
Hamas ha annunciato che una donna israeliana, ostaggio dagli attacchi del 7 ottobre 2023, è morta nella Striscia di Gaza in circostanze ancora da chiarire. «È stata recentemente uccisa nel nord della Striscia di Gaza, in circostanze misteriose, in una delle zone di combattimento», ha riferito AL Jazeera le dichiarazioni di una fonte delle Brigate al Qassam, «le circostanze dell’incidente sono oggetto di indagine e non intendiamo pubblicare il nome della prigioniera morta per motivi di sicurezza». La notizia non è stata però confermata dalle forze di difesa australiane. «Non ci risulta», ha dichiarato all’ansa una fonte militare.
Israele arresta 7 persone per spionaggio
Le autorità israeliane hanno arrestato sette persone con l’accusa di spionaggio in favore dell’Iran. Sono sette cittadini ebrei israeliani, residenti ad Haifa e nel nord del Paese, che avrebbero fotografato e raccolto informazioni sulle basi e le strutture militari dell’Idf, le forze di difesa, tra le quali il quartier generale della difesa di Kyria, a Tel Aviv, le basi aeree di Nevatim e Ramat David, l’area di Glilot sede del Mossad, la caserma della Brigata Golant e i siti delle batterie Iron Dome. Sono sospettati anche di aver ricevuto come compenso migliaia di dollari, anche in criptovaluta. Tra i sette ci sono due minorenni e un soldato disertore. È stato lo Shin Bet a condurre le indagini che ha portato a individuare e smantellare la cellula.
Foto di copertina: Soldati israeliani vicino a un camion di aiuti dalla Giordania al valico di Erez, al confine con la Striscia di Gaxa, 21 ottobre 2024 | EPA/ABIR SULTAN