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Liam Payne, i fan insorgono per le foto del cadavere che circolano sui social: «Una mancanza di rispetto»

21 Ottobre 2024 - 12:59 Alba Romano
Già nei giorni scorsi, il sito di gossip americano TMZ era stato fortemente criticato per aver pubblicato, e poi ritirato, alcuni scatti che ritraevano il corpo senza vita dell’artista

«Una mancanza di rispetto», «Disgustoso», «È un trauma». Sono solo alcuni dei commenti che stanno circolando in queste ore dopo che la foto del cadavere di Liam Payne, l’ex One Direction precipitato lo scorso 16 ottobre da una stanza d’albergo a Buenos Aires, è finita su tutti i social. Già nei giorni scorsi, il sito di gossip americano TMZ era stato fortemente criticato per aver pubblicato, e poi ritirato, alcuni altri scatti che ritraevano il corpo senza vita dell’artista. «Quel sito cerca di fare introiti sulla morte di Liam Payane», l’accusa di Shayan Sardarizadeh della Bbc. «Non posso credere che abbiate pubblicato le immagini dell’incidente. Vergognatevi», ha scritto un utente. Nonostante la rimozione dalle pagine della testata americana, le fotografie hanno, inevitabilmente, iniziato a circolare sulle diverse piattaforme. Anche la figlia di Chris Cornell, Toni, si è unita al coro di indignazione. «Mi sento in dovere di parlare delle disgustose e angoscianti foto pubblicate da TMZ, che includono immagini esplicite del suo corpo e della stanza d’albergo» di Payne, ha scritto la giovane parlando della sua esperienza personale con la testata dopo il suicidio del padre.  «Avendo visto quelle foto non posso che riflettere sulla mia esperienza e su quando TMZ ha pubblicato delle immagini esplicite sulla morte di mio padre. Quando avevo 12 anni – scrive su Instagram – mi sono imbattuta in quelle foto mentre scrollavo dal mio iPad. È stato un trauma indescrivibile che mi porto dietro ancora oggi. Sette anni dopo TMZ non ha ancora avuto la decenza di rimuoverle. Credo debba essere fatto. Mi spezza il cuore pensare che Bear, suo figlio di 7 anni, – conclude Toni – possa magari vederle un giorno e soffrire come ho sofferto io».

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