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Maurizio Falanga: il sindaco di Poggiomarino in arresto per scambio elettorale politico-mafioso

21 Ottobre 2024 - 10:45 Alba Romano
maurizio falanga
maurizio falanga
Secondo l'accusa si sarebbe accordato con il clan Giugliano per vincere le elezioni

Il sindaco di Poggiomarino Maurizio Falanga e il vice sindaco Luigi Belcuore sono finiti stamane agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della procura di Napoli per voto di scambio politico-mafioso. Misura cautelare anche per Franco Carillo, ritenuto dalla Dda intermediario tra la politica e il boss Rosario Giugliano, a capo dell’omonimo clan locale. Secondo l’accusa alle elezioni amministrative del 20 e del 21 settembre 2020 il clan capeggiato da Giugliano si sarebbe adoperato per far eleggere sindaco Falanga. Esautorando i potenziali candidati avversari, facendo confluire i voti degli affiliati e imponendo «sulla cittadinanza locale delle condizioni d’intimidazione e di assoggettamento». Il tutto con la promessa dell’affidamento di appalti pubblici.

L’indagine

Secondo l’accusa Cardillo, che aveva fatto anche candidare la sorella, invece, avrebbe ricoperto il ruolo di ufficiale di collegamento tra la politica e il boss Rosario Giugliano, all’epoca dei fatti appena scarcerato, e anche di garante degli accordi presi assicurando con la vittoria delle elezioni al primo turno una quota degli appalti alla camorra e assunzioni nelle ditte a cui sarebbero andati, tra cui quelli per la metanizzazione, la ristrutturazione e gestione del cimitero. Più volte, secondo quanto documentato dai carabinieri, Carillo ha incontrato il boss (che era in regime di libertà vigilata), per il giudice e la Dda «fungendo da emissario per conto del sindaco Falanga e del vice Belcuore». Falanga ha vinto al primo turno la tornata amministrativa del settembre 2020 alla guida di una coalizione di centrodestra, ottenendo il 57,93% dei consensi contro il 42,07 del candidato di centrosinistra, il dem Giuseppe Annunziata.

Le elezioni

Anche Belcuore, secondo i carabinieri, venne eletto in quella tornata elettorale grazie alla camorra e ottenne la carica di vice sindaco con delega ai lavori pubblici e al cimitero facendo anche in modo di far confluire alcuni appalti alla ditta di famiglia. Giugliano ha detto ai magistrati che «na volta individuato il candidato sindaco della coalizione, nella figura di Maurizio Falanga, ed essendomi garantito l’appoggio di Carillo quale rappresentante dei moderati e di Luigi Belcuore quale esponente di Fratelli d’Italia, di fatto avevo il controllo della coalizione di centro destra e quindi della possibile amministrazione comunale».

L’intervento del boss

In un interrogatorio, che risale al 4 ottobre 2023, agli atti dell’inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso a Poggiomarino, Giugliano sostiene: «Ebbi due incontri con Maurizio Falanga. Gli illustrati le mie idee. Lui fu subito d’accordo con me. Gli incontri con Falanga erano stati preparati da Carillo… fui chiaro a dire che il mio aiuto passava dall’approvazione del Piano degli insediamenti produttivi a Poggiomarino, nonché dal progetto di riqualificazione del cimitero. Di fronte alla ritrosia di altri candidati a fare un passo indietro e di convergere su Maurizio Falanga, che io avevo individuato come candidato migliore, intervenni in prima persona…».

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