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Milano, gli rubano la bici con cui sta girando il mondo: «Erano in cinque, calci e pugni per prendermi il cellulare. Ma non mi fermo»

21 Ottobre 2024 - 23:58 Massimo Ferraro
Tatsuya Kushihara è partito dal Giappone per portare a termine il suo progetto. In zona Maciachini gli è stato sottratto il mezzo con cui ha attraversato decine di Paesi

A fine aprile ha iniziato un giro intorno al mondo in sella alla sua bici. Vietnam, Thailandia, Malesia Singapore, Taiwan, India, Turchia, Kenya, Tanzania, Egitto, Serbia, Bulgaria, Slovenia, in ordine sparso. Migliaia di chilometri e un sogno: tornare in Giappone al termine di uno dei viaggi più affascinanti di sempre. Per ora però Tatsuya Kushihara deve prendersi una pausa obbligata. Il tempo necessario a ricomprare tutta l’attrezzatura e raccogliere le idee dopo che un gruppo di persone lo ha picchiato e rapinato a Milano, in zona Maciachini. È lo stesso influencer giapponese a raccontare al Corriere della Sera la sua disavventura, che non l’ha però di certo scoraggiato. Il 19enne era seduto in un tavolino interno del McDonald’s di via Farini, intento a editare gli ultimi video realizzati con smartphone e telecamera portatile da pubblicare sui social, quando si è affacciato per controllare la sua bici e si è accorto che gli era stata rubata. A terra gli appunti e gli strumenti del suo viaggio, vestiti e oggetti da camping. «Erano dentro le quattro borse attaccate alla bici. Che è sparita, mentre il resto sono riuscito a raccoglierlo», ha raccontato al quotidiano di Milano. Ma non è finita lì. Quando il giovane si è avvicinato alla sua roba abbandonata per strada, è stato assalito. Prima da una persona, che gli ha strappato di mano il cellulare, poi almeno altri quattro sconosciuti sono intervenuti e al suo tentativo di reazione hanno risposto con calci e pugni.

Il viaggio continua

Il 19enne a questo punto, superata l’aggressione, si è servito di un vecchio cellulare che aveva con sé. Ha denunciato tutto alla polizia, grazie a un conoscente che gli ha fatto da interprete, poi si è messo sule tracce del suo smartphone tramite la geolocalizazione. «Era in un palazzo in zona Navigli. Sono andato lì domenica mattina insieme a un amico di un amico ma non siamo riusciti a recuperarlo», ammette, e nessuna traccia ancora neanche della bicicletta. Il viaggio però non si ferma qui. Grazie al sostegno dei suoi follower, oltre 17mila su Instagram, conta di riuscire a ricomprare la bicicletta, lo smartphone e la GoPro. Tutta l’attrezzatura necessaria a proseguire il suo itinerario intercontinentale. «Non voglio fermarmi, la prossima tappa è il Portogallo. E voglio passare anche dall’America», ha aggiunto, per poi parlare della sua esperienza meneghina, «in parte credo che quanto successo sia anche colpa mia. Vorrei tornare per scoprire il lato bello della città». Sui social ha voluto rassicurare chi ha saputo della sua disavventura: «Ci vorrà un po’ di tempo ma andrà tutto bene, fisicamente sto bene, sono positivo». Cinque anni fa, a Ferragosto, un altro cicloviaggiatore giapponese alle prese con il giro del mondo fu derubato della bici, sempre a Milano.

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