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Napoli, muore il cane alla Federico II: gruppo di persone aggredisce i veterinari. Un testimone: «Pugni e mazze di ferro» – Il video

21 Ottobre 2024 - 16:53 Ugo Milano
Prima il tentativo di cura in una clinica privata, poi il decesso all'Università. Le immagini dell'aggressione sui social

Una spedizione punitiva, trasmessa in diretta social, per vendicare la morte del cane deceduto nonostante le cure. È l’ennesima aggressione ai danni di personale sanitario, in questo caso veterinario. Oggi, lunedì 21 ottobre, a Napoli un gruppo di persone ha fatto irruzione nel Dipartimento di veterinaria dell’Università Federico II. Secondo il racconto di un testimone, gli studenti universitari sono riusciti a rifugiarsi nelle aule al piano superiore, mentre «due medici sono stati aggrediti brutalmente». Il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha pubblicato il video dell’accaduto: «Siamo alla barbarie più totale».

Cosa è accaduto

Prima le cure in una clinica privata. Poi il disperato tentativo alla clinica universitaria Federico II. Dopo il decesso del cane la reazione violenta e di gruppo. «M’avit fatt murì ‘o can, mo’ vaggia accirere», si sente gridare durante l’aggressione ai danni del personale veterinario. «I padroni dell’animale – scrive Borrelli – hanno avvertito amici e familiari chiedendo loro di raggiungerli al dipartimento, allo scopo di metterlo a ferro e fuoco. Una decina di persone hanno aggredito, dopo un acceso diverbio, il personale medico e i tirocinanti universitari». Secondo il racconto di uno dei presenti, due donne avrebbero addirittura «divelto pali di ferro dal prato del cortile». Una vera e propria «spedizione punitiva in stile criminale».

I carabinieri sono arrivati dopo circa mezz’ora, mentre il gruppo di aggressori «continuava a minacciare e inveire» anche contro le forze dell’ordine. Intanto il personale è riuscito ad allontanarsi, insieme ad alcuni animali in cura. «Dagli ospedali ai centri per animali nulla cambia, la violenza entra con facilità, troppa, e ne esce spesso indisturbata ed impunita. Gli stessi assalitori hanno pubblicato le aggressioni in diretta sui social con commenti del tipo: “Tanto a noi non ci fanno mai nulla”», ha scritto Borrelli. «L’emergenza va oltre l’allarme rosso. Qui si scatena la follia in ogni luogo pubblico, dagli ospedali alle poste, dallo stadio agli autobus. Basta con le promesse, basta le ipocrisie, questa gentaglia va resa inoffensiva».

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