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Il Consiglio d’Europa contro l’Italia di Meloni: «Polizia razzista, giudici sotto attacco». E la premier s’infuria

22 Ottobre 2024 - 12:34 Alba Romano
giorgia meloni dossieraggio banchiere bitonto
giorgia meloni dossieraggio banchiere bitonto
La commissione Ecri accusa in un rapporto le forze dell'ordine italiane di profilazione razziale soprattutto su comunità rom e persone di origine africana

Non ci sta Giorgia Meloni a digerire le accuse sollevate dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri) sul razzismo in Italia. Nel suo ultimo rapporto, aggiornato ad aprile 2024, l’Ecri sostiene che, nel nostro Paese, la polizia faccia profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, soprattutto nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana. L’istituzione con sede a Strasburgo evidenzia che «le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l’esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale». E chiedono quindi all’Italia uno studio completo e indipendente.

L’accusa sui giudici e la replica di Meloni

Il Consiglio d’Europa denuncia inoltre «critiche indebite che mirano a minare l’autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione» e ritiene che il discorso pubblico e politico «promuova una cultura dell’esclusione dei migranti piuttosto che la loro inclusione». Queste critiche ai magistrati, si legge nel rapporto, «minano l’indipendenza della magistratura che tratta di questi casi» e dovrebbe invece essere «rispettata, protetta e promossa». Non passa inosservata a Meloni la fotografia del rapporto. E sui social respinge le accuse all’emittente: «L’Ecri accusa le forze di polizia italiane di razzismo? Le nostre Forze dell’Ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie».

La profilazione razziale

Secondo il documento l’Ecri ha ricevuto molte testimonianze di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine, «soprattutto sulla comunità rom e sulle persone di origine africana». Lo studio richiesto alle autorità italiane dovrà prefiggersi «l’obiettivo di individuare e affrontare qualsiasi pratica di profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine». Strasburgo valuterà quindi tra due anni se la raccomandazione sarà stata seguita. Per l’Ecri anche alcune affermazioni fatte dal generale Roberto Vannacci, eletto nelle liste della Lega e già rimosso dalla vicepresidenza del gruppo dei Patrioti per volontà del Rassemblement National proprio a causa di alcuni passi del suo libro “Il mondo al contrario”, sono razziste e fobiche.

La violenza anti-Lgbt

Rispetto al precedente rapporto dell’Ecri, pubblicato nel 2016, sono stati compiuti invece progressi in diversi settori, evidenzia il Consiglio. In particolare sull’etnia e sull’orientamento sessuale. E sono stati messi a disposizione degli insegnanti corsi online sulla lotta alle molestie. Per questo, spiega il documento, sono stati compiuti progressi nel campo dell’uguaglianza Lgbtqia+. Per esempio il riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso, l’adozione della strategia nazionale Lgbtqia+ e la fornitura di informazioni sanitarie di qualità ai pazienti transgender. Le autorità hanno inoltre istituito un sistema di sussidi per i centri che combattono la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. In particolare, per i centri che accolgono le vittime della violenza anti-Lgbtqia+. L’Ecri fa parte del Consiglio d’Europa, organizzazione internazionale non Ue con sede a Strasburgo.

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