I 100 euro in più al giorno ai poliziotti del Cpr in Albania: «Ma non facciamo niente e qui manca anche lo spazzolone del water»
«Lo faremo sapere». Nella risposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a chi gli chiedeva quanto costasse davvero il Cpr in Albania ci sono tutte le perplessità di un modello che, tra un’emergenza giuridica e l’altra, rischia di saltare. Il responsabile del Viminale ha sostenuto che le navi della Marina per il trasporto a Shengjin e Gjader sono già utilizzate. E che lo Stato spende già «1,7 miliardi l’anno per dare assistenza a persone che nel 70% dei casi sono destinate a vedersi bocciata la domanda d’asilo». Ma uno spreco (supposto) non ne giustifica un altro. Intanto però nel centro che ha accolto solo 7 cittadini bengalesi e 5 egiziani dalla sua apertura (in ritardo di mesi) ci sono cento poliziotti con le mani in mano.
I soldi pubblici
Ciascuno riceve un extra di 100 euro in busta paga per la trasferta, più vitto e alloggio. E i sindacati degli agenti cominciano a rumoreggiare: «A Gjader manca persino lo spazzolone per il water». Il Fatto Quotidiano oggi racconta che i poliziotti in trasferta in Albania per adesso si dedicano a «lunghe passeggiate mattutine, adeguato addestramento fisico, esercitazioni al poligono». La prima settimana non è stata granché impegnativa. I poliziotti hanno effettuato il check in per i 16 arrivati (poi ridotti a 12) e poi hanno fatto il check out circa 24 ore dopo la sentenza del tribunale di Roma. Secondo il quotidiano quando i ranghi saranno completi saranno in totale 337. Ovvero 176 poliziotti, 77 carabinieri, 47 della Guardia di Finanza e 40 della Polizia Penitenziaria. Per il sindacato Sap dovrebbe esserci una rotazione dei militi.
Lo spazzolone del bagno
Scaglioni di celerini, impegnati in terra nazionale nei reparti mobili, devono avere la possibilità di servire l’Italia in terra d’Albania. Godendo dei bonus già illustrati (gastronomia tricolore, piscina a sfioro, prato all’inglese, area wellness, eccetera). Ma il personale è lo stesso sul piede di guerra, fa sapere La Stampa: «I nostri uomini non solo non possono godere della sistemazione alberghiera come tutti i colleghi delle altre forze di polizia e armate in Albania, ma addirittura vengono oltraggiate le specifiche previsioni contrattuali che li tutelano», sostiene Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato Uilpa polizia penitenziaria. Che già lo scorso 17 ottobre, con una lettera, aveva sollevato la questione.
100 euro al giorno
E aggiunge: «Se l’amministrazione penitenziaria e lo Stato non dimostrano il minimo rispetto per le donne e gli uomini in divisa che li rappresentano, non osiamo immaginare il trattamento che potrebbe essere riservato ai migranti. Mai ne arrivassero». I 100 euro al giorno in più in busta paga significano novecentomila euro al mese da mettere solo per gli indennizzi dei 300 in arrivo. Mentre le strutture sono ancora vuote. E potrebbero rimanere così a lungo. Gli agenti della penitenziaria si lamentano anche degli alloggi. Si tratta di prefabbricati a cui si accede con una scala metallica esterna. Senza arredi: manca la televisione così come lo spazzolone del bagno. «È tutto così paradossale», è il commento che si sente di più in giro. Ma il bello è che potrebbe peggiorare.