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Gaza allo stremo, l’SOS dell’Unrwa: «Non c’è più cibo né acqua». E Israele scoperchia la rete di spie dell’Iran

22 Ottobre 2024 - 14:33 Ugo Milano
guerra israele libano missile tel aviv sirene
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Diplomazia al lavoro per la via d'uscita: Blinken da Netanyahu, Tajani propone una conferenza per la ricostruzione della Striscia

Il personale dell’Unrwa «non riesce a trovare cibo, acqua o assistenza medica». È l’Sos lanciato dal capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. «L’odore della morte è ovunque, mentre i corpi vengono abbandonati sulle strade o sotto le macerie. Le missioni per rimuovere i corpi o fornire assistenza umanitaria vengono negate», spiega descrivendo la situazione nel nord della Striscia. «Le persone qui aspettano solo di morire», ribadisce. Intanto, il bilancio dei feriti nella guerra in corso a Gaza ha ufficialmente superato la soglia dei 100mila (100.282) e quello delle vittime ha raggiunto quota 42.718. Sono i dati riferiti dal ministero della Sanità dell’organizzazione. «115 persone sono state uccise solo nelle ultime 48 ore. Molte vittime sono ancora sotto le macerie e nelle strade, e gli equipaggi delle ambulanze e della protezione civile non possono raggiungerle», riporta il ministero.

L’idea di Tajani: «Una conferenza per la ricostruzione di Gaza»

Anche per questo i Paesi occidentali ora pensano a una conferenza per la ricostruzione di Gaza. Lo ha detto stamattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani dal vertice G7 Sviluppo in corso a Pescara. «Tutte le popolazioni civili, indipendentemente dalla nazionalità, devono essere aiutate e credo si possa inviare un segnale chiaro, perché con la presenza dei tre principali interlocutori rappresentanti di Israele, Libano e Palestina, che si confronteranno con i Paesi del G7 si potrà compiere un passo in avanti», ha detto il vicepremier. Nel frattempo, il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato a Tel Aviv, nella sua 11esima visita in Israele dal 7 ottobre 2023, nel tentativo di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza per il rilascio degli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas.

Allarme spionaggio in Israele

Oggi sono stati arrestati sette residenti di Gerusalemme Est con l’accusa di aver pianificato attacchi in Israele. Tra questi, sarebbero compresi anche gli omicidi di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco nel centro di Israele. Lo riferiscono lo Shin Bet (sicurezza interna) e la polizia. Solo ieri erano state arrestate altre sette persone – tutte giovani tra i 19 e i 23 anni senza precedenti penali – con l’accusa di aver fotografato e raccolto informazioni su siti militari sensibili. Il capo del gruppo, 23enne, si chiama Rami Alian e sarebbe stato reclutato da un agente iraniano. La cellula, che era attiva da circa due anni, aveva diverse missioni per le quali veniva pagata con migliaia di shekel. Stando a quanto riferisce Channel 12, come riporta Ansa, il 23enne Alian avrebbe confermato agli inquirenti di essere consapevole di lavorare per gli iraniani per mettere a repentaglio la sicurezza nazionale.

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