Una truffa immobiliare da 30 mila euro: cosa c’è nell’indagine a Pisa su Maria Rosaria Boccia
L’indagine su Maria Rosaria Boccia a Pisa riguarda una presunta truffa immobiliare da 30 mila euro. Il fascicolo della pm Lydia Pagnini è aperto per fatti che risalgono a tre anni fa. Al centro c’è la compravendita di un intero edificio in provincia di Napoli. Dove si sarebbe dovuto inaugurare un ristorante. Le parti sembravano aver trovato un accordo ma alla fine il pagamento non è andato a buon fine. E la vicenda è poi finita in un’informativa della Guardia di Finanza di Pisa. Poi sottoposta all’attenzione della procuratrice capo Teresa Angela Camelio. Nei giorni scorsi la GdF ha notificato a Boccia un invito a comparire. Oltre all’avviso di garanzia con la proroga delle indagini.
Progetto immobiliare
Nella città toscana Boccia potrà chiarire i contorni della vicenda sul progetto immobiliare poi fallito. Il procedimento, nonostante i tre anni passati, è ancora nella fase delle indagini preliminari. Boccia gestisce insieme alla sua famiglia diversi negozi di abbigliamento di alta gamma a Pompei e nel napoletano. Successivamente ha creato la società Cult Communication srl. La compravendita non andata a buon fine risale al 2021. Ora l’inchiesta corre in parallelo rispetto a quelle romane. Ovvero quella per la nomina a consigliere del ministero della Cultura e quella a carico di Gennaro Sangiuliano che ipotizza il reato di peculato.