Matteo Renzi e Giorgia Meloni come Chiara Ferragni: «Sui Cpr in Albania denuncia alla Corte dei Conti»
«Abbiamo una premier che fa l’influencer e non la statista. Davanti a problemi complicati come l’immigrazione, lei gioca la carta dello spot. Nasce così l’operazione Albania. Ma come per Chiara Ferragni e il pandoro, accade qualcosa che rovina il piano». Lo dice il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista al Corriere della Sera. «Oggi tutti gli italiani sanno che, mentre si chiedono i sacrifici per la legge di Bilancio, si sprecano più di 700 milioni di euro in un centro migranti inutile», aggiunge.
La denuncia
L’ex premier fa sapere che il suo partito ha «preparato una denuncia formale alla Corte dei Conti. Meloni ha inviato una nave con 16 persone solo per avere i tg osannanti all’ora di cena. Ma c’era una sentenza che le impediva di farli partire così. Il costo del viaggio andata e ritorno chi lo paga? Anche la gente di destra con cui parlo è allibita». Anche se la mail del magistrato «è inaccettabile. Una cosa è la sentenza dei giudici che boccia il trasferimento dei migranti, decisione giusta. Un’altra è il vizio dei magistrati di commentare la politica in chat: le loro email offuscano la terzietà del giudice. Con quella email le ha fatto un regalo. Io sono fiero di essere diverso dalla Meloni. Lei oggi fa la garantista, ma è stata giustizialista con me. L’ipocrisia di Giorgia Meloni è evidente, ma io non sono come lei. Io sono garantista sempre, anche e soprattutto con gli avversari».
Il Pd
Infine, il Partito Democratico: «Nasce con una tradizione garantista e propone un rapporto con la magistratura diverso dagli anni di Tangentopoli prima e dalla subcultura giustizialista grillina dopo. Dunque io sono fedele alla storia del centrosinistra riformista. Voglio un centrosinistra vincente che non si fondi sul giustizialismo e sul populismo giudiziario».