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Maysoon Majidi è libera, l’attivista curdo-iraniana era stata accusata di essere una «scafista»

22 Ottobre 2024 - 23:03 Alessandra Mancini
La 28enne, in fuga dal regime di Teheran, era sbarcata in Italia e arrestata il 31 dicembre scorso

Maysoon Majidi è libera. Lo ha deciso il Tribunale di Crotone al termine della lunga udienza di oggi, durata otto ore, nel corso della quale sono stati sentiti i testimoni citati dalla difesa. Per il collegio presieduto da Edoardo D’Ambrosio, che ha accolto l’istanza che era stata presentata dal legale della ventottenne, sono venuti meno gli indizi di colpevolezza a suo carico. Una decisione, questa, che in vista della sentenza di primo grado del 27 novembre lascia presagire l’assoluzione da ogni accusa. «Hanno pianto tutti: Maysoon, il padre quando l’ha saputo e il fratello» che oggi ha testimoniato in aula, dice a Open la mediatrice culturale della giovane Parisa Nazari. L’attivista per i diritti delle donne e regista curdo-iraniana, fuggita dal regime di Teheran e sbarcata con altre 77 persone migranti sulle coste calabresi, è stata arrestata il 31 dicembre scorso con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nei dieci mesi di detenzione, prima a Castrovillari poi a Reggio Calabria – come aveva raccontato Open all’epoca – ha sempre allontanato le accuse mosse sulla base delle testimonianze rilasciate da due persone a bordo dell’imbarcazione e poi ritrattate. Non è stato semplice arrivare alla scarcerazione: per cinque volte le è stata, infatti, negata l’istanza e respinti i domiciliari. Ma dopo quasi un anno, grazie anche alle testimonianze di suo fratello Rajan, del presunto capitano dell’imbarcazione e di una coppia di migranti a bordo del veliero, le accuse a suo carico sono crollate. «Oggi abbiamo raggiunto un grande traguardo, quello della libertà», ha detto l’avvocato Giancarlo Liberati. «Per il momento sarà mia ospite», ci conferma al telefono. Poi deciderà cosa fare, ma da donna libera.

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