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Pensioni, cosa cambia dal 2025: le minime salgono di 16 euro, novità su Tfr e fondi integrativi

22 Ottobre 2024 - 20:30 Ugo Milano
pensioni novità 2025
pensioni novità 2025
Il governo sembra intenzionato a confermare le regole per Ape sociale, Opzione donna e Quota 103

Nel 2025, le pensioni minime – che riguardano oltre 1,8 milioni di persone – dovrebbero aumentare di circa 16 euro. L’incremento del 2,7% che era stato deciso per il 2024 viene quindi prorogato anche per il prossimo anno. Il trattamento minimo, che prima della maggiorazione era di 598,61 euro, dovrebbe aumentare a 604,60 euro con una compensazione dell’1% dell’inflazione. Se a questi si aggiunge l’incremento del 2,7% si arriva così a 620,92 euro.

Tfr e fondi integrativi

La manovra del governo dovrebbe introdurre inoltre la possibilità di usare i fondi integrativi alimentati con il Tfr per consentire di andare in pensione anche a coloro che a 67 anni non hanno raggiunto l’importo dell’assegno sociale con il sistema contributivo. Secondo alcune associazioni di categoria, questa novità riguarderà una platea molto ristretta di persone, perché in genere è proprio chi ha stipendi più bassi che tende a non iscriversi alla previdenza integrativa. Sembra invece tramontata, a causa dell’opposizione della Ragioneria, la possibilità di usare il Tfr versato nei fondi pensione per anticipare la pensione a 64 anni, raggiungendo un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l’assegno sociale.

Proroga per Ape sociale e Opzione donna

Dovrebbero essere confermate le regole previste a partire dal 2024 per l’accesso a Ape sociale, Opzione donna e Quota 103. Ape Sociale è l’indennità di natura assistenziale a carico dello Stato erogata dall’Inps a soggetti in particolari condizioni che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta. Opzione donna è un beneficio che consente alle lavoratrici di ottenere la pensione di anzianità con requisiti anagrafici più favorevoli, mentre Quota 103 è il sistema che permette ai lavoratori di conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 41 anni.

Codacons: «È un’elemosina»

A criticare i piani del governo sulle pensioni minime è il Codacons, che parla di «un’elemosina da poco più di sei euro al mese che non migliorerà le condizioni economiche dei pensionati italiani». L’associazione dei consumatori chiede uno «sforzo ulteriore da parte del governo» e ricorda come gli ultimi dati Istat abbiano certificato un crollo dei consumi da parte dei pensionati. «Il caro-prezzi ha inciso maggiormente sui cittadini che percepiscono pensioni basse, portando tra il 2022 e il 2023 ad una forte perdita del potere d’acquisto a danno di tale categoria di utenti», ha commentato Carlo Rienzi, presidente del Codacons.

Foto di copertina: Dreamstime/Prudencio Alvarez

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