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Pisa, 10 poliziotti indagati per le manganellate agli studenti in piazza per Gaza

22 Ottobre 2024 - 18:29 Ugo Milano
pisa cariche studenti polizia indagati
pisa cariche studenti polizia indagati
Gli sviluppi del fascicolo della procura sule cariche ai ragazzi pro-Pal dello scorso 23 febbraio

Una decina di poliziotti è indagata per i fatti dello scorso 23 febbraio, quando un cordone di polizia caricò una manifestazione pro-Palestina di studenti delle scuole superiori e medie a Pisa. Le accuse variano da eccesso colposo di legittima difesa a lesioni lievi colpose, e seguono l’identificazione da parte della polizia scientifica pisana dei poliziotti coinvolti negli scontri. Tra gli agenti indagati ci sarebbero poliziotti del reparto mobile fiorentino, che in quell’occasione erano impiegati nel servizio di ordine pubblico. Insieme a loro anche i responsabili del dispositivo di sicurezza di piazza dei Cavalieri, a protezione della quale si erano poste le forze dell’ordine prima della carica. Dopo una settimana dai fatti, sette poliziotti in servizio si erano autoidentificati e i loro nomi erano già stati inseriti in un’informativa spedita alla Procura.

I fatti

I giovani manifestanti chiedevano a gran voce il cessate il fuoco a Gaza. Gli agenti avevano risposto, secondo alcuni docenti di un liceo accanto al luogo degli scontri, «con violenza inaudita». Mentre il corteo non autorizzato tentava di entrare in piazza dei Cavalieri a Pisa, le forze dell’ordine avrebbero reagito con cariche e manganellate. Secondo il questore Sebastiano Salvo, lo scontro sarebbe stato causato «da un momento di tensione scaturito da un contatto fisico tra alcuni manifestanti e i poliziotti che impedivano l’accesso alla piazza». Ma la questione aveva scatenato una diffusa indignazione: non solo con le minacce delle famiglie degli studenti, che promettevano una causa collettiva, ma anche sul piano politico. La violenza era stata definita dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella «un fallimento». Il governo, invece, si era schierato con gli agenti nonostante il capo della Polizia avesse riconosciuto l’errore e promesso di prendere provvedimenti. Ora l’indagine sui fatti del 23 febbraio fa un passo in avanti.

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