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Ranucci torna con Report: «Sveleremo un nuovo caso Boccia, riguarda alte cariche in Fratelli d’Italia»

22 Ottobre 2024 - 17:28 Massimo Ferraro
report ranucci un altro caso boccia ministero cultura giuli
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La nuova stagione del programma d'inchieste va in onda da domenica 27 ottobre su Rai3. E preannuncia grandi colpi: «È coinvolto il ministero della Cultura, ma Sangiuliano non c'entra»

La nuova stagione di Report torna domenica 27 ottobre su Rai3 e promette di sollevare un gran polverone. Le anticipazioni del conduttore Sigfrido Ranucci a Un giorno da pecora su Radio1 riguardano un nuovo caso Boccia al ministero della Cultura e un’altra tragedia come Cutro tenuta nascosta. Ma prima di tutto Ranucci pungola il suo editore la Rai, sulle ultime scelte che hanno riguardato il suo programma d’inchiesta: «Quest’anno siamo partiti particolarmente in ritardo, ci hanno spostato come un pacco postale. Ma lo voglio vedere come un attestato di stima, nel senso “dove ci metti ci metti andiamo bene”». Su cosa intenda per nuovo caso Boccia, il giornalista lo spiega bene ai colleghi radiofonici Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Parlando di una situazione che ha elementi simili a quelli che hanno scoperchiato il rapporto tra l’ex ministro della Cultura e l’imprenditrice di Pompei Maria Rosaria Boccia, portando alle dimissioni di Gennaro Sangiuliano. Anche in queso caso poi sarebbero coinvolte persone dello stesso dicastero.

Il nuovo caso Boccia

Ranucci chiarisce subito che il vecchio inquilino di via del Collegio Romano è estraneo alla nuova vicenda. «Sangiuliano non c’entra, anzi a Gennaro mando un saluto. È uno dei pochi che sa cosa è la dignità e si è dimesso anche ingiustamente. È una persona che in Rai può dare ancora molto», spiega il conduttore di Report, «è un nuovo caso Boccia che potrebbe essere al maschile, non riguarda Boccia, ma come modalità di operazione è un caso simile. Riguarda sempre il ministero della Cultura, ma Sangiuliano non c’entra. Ci sono documenti e chat che farebbero ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli d’Italia». Le indiscrezioni erano già circolate nelle scorse ore, così che Dagospia e la Repubblica hanno già avanzato l’ipotesi che tra le fonti del programma ci sono l’ex capo di gabinetto di Alessandro Giuli, Francesco Gilioli, e che l’inchiesta potrebbe portare alle dimissioni proprio dell’attuale ministro, che ha preso il posto di Sangiuliano.

«A noi non risulta che [Gilioli] ci abbia passato documenti. Però da giornalista io chiedo ai miei, nel rapporto di fiducia, chi è la fonte e se uno di loro ha come fonte il capo di gabinetto e non lo rivela questo non lo so. Giuli ha detto che ha delle prove, non se riguardano i rapporti con Report. Se ce l’ha le mostrasse. A noi al momento non risulta», ha tagliato corto Ranucci. Rispondendo poi ai conduttori radio se il ministro Giuli può stare tranquillo: «Gli consiglio di guardare Inter-Juve, omenica sera c’è pure il big match». E ha poi ricordato: «Meno male che questo paese ha la memoria corta. Nel 2019 Report parlò del ruolo del ministro Giuli quale estensore del programma elettorale della Lega».

Un’altra Cutro

Quanto all’altra inchiesta della puntata di esordio della nuova stagione televisiva di Report, Ranucci ha raccontato come si tratti di un’altra tragedia di migranti nel Mediterraneo. Una «strage nascosta», l’ha definita, «c’è stata una seconda Cutro, che qualcuno per vari motivi che cercheremo di capire nel corso della puntata ha tenuto nascosta». Si tratterebbe di un naufragio di circa 65 persone: «Qualcuno se ne è accorto e, per evitare l’effetto Cutro, li ha sparpagliati. Racconteremo questa storia con documenti e testimonianze inedite. C’è un signore che ha operato un salvataggio quando dovevano intervenire altri e questo signore, mai ascoltato dalle autorità in Italia, rintracciato da noi all’estero, ci ha descritto una scena orribile di quello che ha visto».

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