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Andrea, il fungaiolo che ha incontrato l’orso: «I graffi? Non mi ha aggredito. Spero che non lo uccidano»

23 Ottobre 2024 - 06:32 Alba Romano
boscaiolo aggredito orso difesa foto graffi
boscaiolo aggredito orso difesa foto graffi
La foto della schiena e le spiegazioni: non mi ha aggredito, non mi ha graffiato

La foto della sua schiena graffiata dall’orso hanno fatto il giro del web. Eppure Andrea, boscaiolo e operaio comunale di Bleggio Superiore (Tn), 33 anni, non vuole che l’animale sia abbattuto o portato via dal Trentino. «Non uccidetelo, voleva solo difendersi», dice oggi in un’intervista a La Stampa. Nella quale racconta che il plantigrado lo ha «sorpreso d’improvviso alle spalle, mi ha buttato a terra e mi ha schiacciato ripetutamente con le zampe mentre io, mani sulla testa, cercavo di proteggermi. Strizza? Tanta». La provincia è pronta alla «rimozione» degli orsi pericolosi. Come è successo per KJ1, il più vecchio esemplare della zona con i suoi 22 anni. E domenica 3 novembre è in programma una consultazione in tredici comuni della Val di Sole sulla convivenza con orsi e lupi.

Il boscaiolo e l’orso

Andrea cercava funghi quando ha incontrato l’orso: «Tutto bene, posso dire di essere stato fortunato. Certo non mi aspettavo scoppiasse un simile caso mediatico, io sono una persona riservata, non mi piace tutta questa attenzione». Spiega perché i segni sul suo corpo sono meno drammatici di quelli che si vedono di solito dopo le aggressioni dei plantigradi: «L’orso non mi ha aggredito, non mi ha graffiato. I segni che ho sulla schiena sono quelli provocati dalle unghie mentre mi schiacciava a terra con le zampe. Le sue unghie infatti non sono retrattili e quindi mi ha per forza segnato la pelle». Dice di non essersi accorto di averlo alle spalle. Poi d’improvviso «mi ha spinto, mi ha buttato a terra e io voltandomi ho visto il suo muso. Allora d’istinto ho portato le mani sulla testa per proteggermi».

L’aggressione e i graffi

E ancora: «Mi ha schiacciato con le zampe per quattro, cinque volte, come a dirmi “stai qui”. Ma, sia chiaro, non ha affondato le unghie. Probabilmente quella sua reazione era solo per difendersi, del resto ero io a casa sua e non il contrario». Il tutto è durato una decina di secondi. Poi ha perso il senso del tempo: «So solo che mi sono guardato attorno per verificare che non ci fosse più l’orso e solo allora mi sono rimesso in piedi. Ma non è affatto vero che mi sono trascinato sanguinante fino a valle a chiedere aiuto». E aveva messo in conto la possibilità di incontrarne: «Ci vado tutti i giorni nel bosco, sapevo che prima o poi sarebbe potuto accadere. Del resto si sa che orsi ce ne sono qui, bisogna solo avere un occhio di riguardo. Io, comunque, che sono abituato ad andarci da solo per boschi, forse ho dato troppa fiducia».

L’orso e l’uomo

«Hanno annunciato che verrà ucciso solo poche ore dopo che lo avevo incontrato nel bosco, per quanto ne avessi parlato solo con dei forestali. Hanno detto subito che lo abbatteranno e questo mi ha dato alquanto fastidio. Io non mi sento di dire che gli orsi vanno ammazzati, sterminati. No», dice Andrea. «A mio parere sarebbe meglio controllarli di più, monitorare i loro spostamenti e comportamenti. E fare in modo che la gente sappia da fonti certe quali sono le zone più a rischio, dove è più probabile incontrare l’orso. Insomma, adottare un sistema per avvertire le persone delle aree più pericolose». Mentre a quelli che hanno messo in dubbio l’aggressione replica così: «Che provassero loro cosa può fare un orso».

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