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Femminicidio San Severo, il poliziotto che ha soccorso Celeste Palmieri: «A casa ho pianto con mia moglie»

Femminicidio San Severo, il poliziotto che ha soccorso la donna
Femminicidio San Severo, il poliziotto che ha soccorso la donna
L'agente Francesco De Gregorio racconta il suo intervento negli istanti subito dopo l'aggressione fatale subita da Celeste Palmieri, uccisa dal marito a colpi di pistola

«Le ho stretto la mano destra, ha riaperto gli occhi. Muoveva le palpebre per darmi cenni di presenza». Questo il racconto al Corriere di Francesco De Gregorio, poliziotto di 33 anni, intervenuto nel parcheggio di un supermercato di San Severo (Foggia) venerdì 18 ottobre, subito dopo gli spari di Mario Furio contro la moglie Celeste Palmieri. La donna, 56 anni, è morta a causa delle ferite riportate all’ospedale Masselli Mascia mentre l’uomo, 59enne, si è suicidato immediatamente dopo l’aggressione. L’assassino aveva un braccialetto elettronico, ma nessun allarme era arrivato dal dispositivo della donna aveva incrociato il marito proprio all’interno del market.

L’intervento

De Gregorio stava facendo footing nella zona vicino al luogo del delitto: «Ho sentito il primo sparo, mi sono messo a correre. Poi il secondo. Ho visto lui che andava via, a terra nel parcheggio Celeste», racconta nell’intervista di Davide Grittani. «L’ho chiamata: “signora, signora”. Aveva gli occhi chiusi e una ferita alla gola. Mi sono sdraiato vicino a lei, sul fianco. Le ho stretto la mano destra, ha riaperto gli occhi. Muoveva le palpebre per darmi cenni di presenza», spiega il poliziotto. Che nel frattempo doveva tenere lontani anche i curiosi, ma senza lasciare la presa della donna. Un modo per darle un sostegno, comunque in un momento così disperato e tragico. «Non poteva parlare. Ho tenuto stretta la sua mano per tutto il tempo, a volte la sentivo viva, altre come se mi stesse abbandonando», continua De Gregorio. È successo tutto in pochi istanti: «Ho compreso il vero valore della vita». L’assistenza dell’agente è andata avanti fino all’arrivo dell’ambulanza, solo in quel momento ha lasciato andare la mano della donna: «Ero l’ultima persona della terra con cui Celeste si stava confidando, anche se non parlava mi stava consegnando il peso dei suoi pensieri». Solo in secondo momento De Gregorio ha capito cosa le era successo: «Ero troppo preso dal cercare di tenerla in vita. Poi però ho cominciato a ricostruire la storia, la gente lì presente diceva che era stato il marito ad averla ridotta così».

«Una volta a casa ho pianto con mia moglie»

De Gregorio è sposato e ha due figli. Una volta rientrato a casa, dopo la tragedia, si è sfogato con la moglie: «Mi si è gettata al collo, ci siamo abbracciati e abbiamo pianto. Serviva anche a me, io ripudio qualsiasi forma di violenza». Da venerdì quegli attimi hanno cambiato tutto: «Non so come li ricorderò, ma questa è una cosa che la vita me l’ha già cambiata».

In copertina: ANSA / Franco Cautillo I Centinaia di persone partecipano alla fiaccolata voluta dall’amministrazione comunale di San Severo (Foggia) dopo l’omicidio di Celeste Palmieri, la 56enne uccisa a colpi di pistola dal marito Mario Furio, 59 anni, suicidatosi, 22 ottobre 2024.

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