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Corruzione Sogei, perquisizioni negli uffici di Tim e Ntt Data: indagati due manager, tangente da 50mila euro

23 Ottobre 2024 - 13:06 Ugo Milano
corruzione sogei tim ntt data perquisizioni Guardia di Finanza
corruzione sogei tim ntt data perquisizioni Guardia di Finanza
Simone De Rose ed Emiliano Graziano si sarebbero scambiati due buste di soldi tra febbraio e maggio. La Guardia di Finanza ha acquisito documenti anche nelle case dei due indagati

I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno perquisito le case di Simone De Rose e Emilio Graziano, procuratori speciali rispettivamente di Tim Spa e Ntt Data Italia Spa. Un decreto emanato dalla Procura capitolina nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta che ha portato all’arresto dell’ex dg di Sogei Paolino Iorio. L’ipotesi di reato per i due manager è corruzione tra privati. Le perquisizioni avrebbero interessato non solo le case degli indagati ma anche alcuni uffici delle due società. Secondo quanto ha reso noto la Procura di Roma, sarebbero stati acquisiti documenti e elementi di prova.

Tangenti da 50mila euro e il legame con il caso Sogei

Secondo quanto emerge dal decreto di perquisizione, Simone De Rose «avente funzioni direttive bell’ambito della società (Tim, ndr), in due occasioni riceveva denaro non dovuto» da Emilio Graziano, suo omologo per Ntt. Per una cifra complessiva, si legge, di «50 mila euro il 22 febbraio scorso e una somma non quantificata il 15 maggio». Le indagini nell’ambito delle aziende Tim e Ntt Data nascono come costola rispetto all’inchiesta sulla partecipata del Ministero dell’Economia Sogei. L’imprenditore Massimo Rossi è stato arrestato in flagranza di reato insieme a Paolino Iorio, mentre quest’ultimo intascava una tangente da 15mila euro. Sempre nel documento della Procura, è infatti citata un’informativa del Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) che spoega il legame con il caso Sogei. I due procuratori, infatti, sarebbero «emersi quale soggetti di interesse investigativo» proprio durante le indagini riguardanti Massimo Rossi.

La nota di Tim e il crollo in Piazza Affari

Le attività di perquisizione da parte della Guardia di Finanza sono state confermate dalla stessa Tim. La società quotata ha sottolineato in una nota di «non essere coinvolta direttamente nell’inchiesta», ma ha ribadito «piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti per l’accertamento dei
fatti». Dopo la notizia, Tim ha però subito un duro colpo a Piazza Affari, dove il titolo ha ceduto il 3%.

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