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Migranti, Mattarella ha firmato il decreto sui Paesi sicuri. Marina Berlusconi al veleno sui giudici: «Nemici di Meloni? No, del Paese»

23 Ottobre 2024 - 19:49 Ygnazia Cigna
Meloni Mattarella
Meloni Mattarella
Il via libera del Colle dopo un colloquio con la premier. Dopo M5s anche Italia Viva fa esposto alla Corte dei Conti sul pasticcio Albania

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge “paesi sicuri” varato lunedì sera dal governo nel tentativo di superare gli ostacoli giuridici ai rimpatri dei migranti, anche tramite la loro “delocalizzazione” nei centri ad hoc costruiti in Albania. Il capo dello Stato ha quindi autorizzato la presentazione del disegno di legge di conversione alle Camere, che hanno ora 60 giorni di tempo per approvarlo. Il via libera arriva a poche ore dal colloquio privato che Mattarella ha avuto con la premier Giorgia Meloni, a seguito di una riunione del Consiglio Supremo di Difesa. Tra i temi trattati, secondo quanto trapela, ci sarebbero stati proprio il conflitto tra governo e magistratura e la gestione dei migranti nei centri in Albania. Al momento i Paesi considerati sicuri dal governo sono 19, ma la lista sarà periodicamente aggiornata. Il decreto è stato ampiamente criticato dalle opposizioni che parlano di forzatura istituzionale, e nello stesso governo non c’è reale certezza che il provvedimento servirà a chiudere le dispute con i tribunali.

Gli esposti di Italia Viva e M5s

Nel frattempo, Italia Viva ha presentato un esposto alla Corte dei Conti riguardo al pasticcio dei migranti in Albania, dopo che il Tribunale di Roma ha bloccato il rimpatrio di 12 richiedenti asilo, costringendo le autorità italiane a riportarli in fretta e furia nel territorio nazionale. L’esposto chiede di accertare se ci siano stati danni erariali in merito all’attuazione del Protocollo con il governo albanese per la gestione di queste 12 persone, sottolineando che il trasferimento abbia violato il diritto europeo. L’esposto era già stato preannunciato in questi giorni e punta a valutare se ci sia stato o meno un danno erariale da parte della premier. «A nostro avviso, la premier non poteva non essere a conoscenza del fatto che quel trasferimento viola il diritto europeo e che quindi l’autorità giudiziaria avrebbe potuto giudicarlo illegittimo», dice Francesco Bonifazi per Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi non è stato l’unico a muoversi in questa direzione. Solo ieri anche il Movimento 5 Stelle aveva presentato un esposto simile. Opposta la posizione sulla disputa svelata oggi da Marina Berlusconi, figlia del leader del centrodestra “padre” della battaglia con la magistratura, spesso evocato in questi giorni dagli stessi giudici: «Certi giudici non sono nemici di mio padre o di Meloni, ma sono nemici del Paese», ha detto la presidente di Fininvest e Mondadori.

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