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Spending review in Vaticano, Papa Francesco taglia lo stipendio dei cardinali: da novembre 100 euro in meno in busta paga

23 Ottobre 2024 - 13:58 Ugo Milano
vaticano spending review
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L'obiettivo della Santa Sede è arrivare al deficit zero. E per riuscirci chiede «spirito di servizio» e sacrifici ai suoi porporati: la manovra del Pontefice

Saranno più leggere, a partire da novembre, le buste paga dei cardinali che lavorano in curia. La situazione finanziaria dentro le mura vaticane è tutt’altro che rosea, così Papa Francesco ha deciso di correre ai ripari. In una lettera indirizzata ai «principali collaboratori del Collegio cardinalizio», il prefetto Maximino Caballero Ledo – a capo della segreteria per l’economia – ha annunciato che occorre «un segno di concreta dimostrazione dello spirito di servizio ed essenzialità». La decurtazione dello stipendio dei cardinali riguarderà due voci: una relativa alle spese di segreteria e l’altra sulla «indennità d’ufficio». Complessivamente, la busta paga dei cardinali dovrebbe scendere di circa il 10%.

La «spending review» di Papa Francesco

Sono in tutto una trentina i porporati che svolgono incarichi nei dicasteri. Il loro stipendio non oltrepassa i 5mila euro, compresi i vari benefit. La scorsa settimana, Papa Francesco aveva avvisato gli oltre 200 membri del Collegio cardinalizio che era in arrivo una spending review. Il Pontefice incoraggiava inoltre ogni capo dicastero a far funzionare al meglio la propria struttura di riferimento, così da alleggerire il peso sulle casse comuni.

Obiettivo deficit zero

Il capo della Segreteria dell’economia, Maximino Caballero Ledo, è passato subito all’azione, annunciando che a breve saranno introdotte una serie di novità. Alcune misure, ha scritto il prefetto, «sono allo studio da parte dei competenti organismi e richiederanno i contributi da parte di tutti in termini di impegno e disponibilità alla rinuncia rispetto ai modelli di operare consolidati nella prassi nel corso degli anni». L’obiettivo ultimo del Vaticano è arrivare al deficit zero. Un percorso tutt’altro che scontato, se si considera che ogni mese l’Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica) spende quasi dieci milioni di euro per pagare gli stipendi delle oltre 4mila persone che lavorano in Vaticano.

Il taglio del 2021

Il taglio dello stipendio dei cardinali annunciato dal Vaticano non è il primo sacrificio che Papa Francesco chiede ai porporati. Già nel 2021, in seguito allo shock finanziario del Covid, il Pontefice aveva deciso una prima decurtazione delle buste paga: -10% per i cardinali, -8% per capi dicastero e segretari, -3% per sacerdoti, religiosi e religiose in servizio. Nessuna decurtazione, invece, per dipendenti laici, molti dei quali hanno una famiglia a carico.

In copertina: Papa Francesco durante l’udienza a piazza San Pietro del 9 ottobre 2024 (ANSA/Massimo Percossi)

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