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La madre che ha denunciato il figlio rapinatore: «È un tossico, ha debiti. Mi odierà? Pazienza»

24 Ottobre 2024 - 07:39 Alba Romano
mamma denuncia figlio rapina germignano
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«Mi ha rubato persino il televisore. Ma se fa male agli altri non lo sopporto»

Suo figlio tossicodipendente di 33 anni le ha detto: «Mamma vado a fare una rapina». E lei lo ha denunciato. Facendolo arrestare. È successo a Germagnano in provincia di Torino e protagonista è una donna di 60 anni che ha fatto l’operaia e adesso è in pensione. Quando ha visto il ragazzo uscire di casa a bordo dell’auto del marito ha chiamato i carabinieri. E oggi, spiega al Corriere della Sera, lo rifarebbe: «Sì, anche se a pensarci mi si spezza il cuore. Viviamo in un incubo da 15 anni e gli ultimi 3 sono stati i peggiori. Litigate, mobili rotti, continue richieste di soldi e furti in casa. Tre giorni prima della rapina mi aveva rubato perfino il televisore. Ma fino a quando ha fatto del male a me sono riuscita a sopportarlo».

La madre che denuncia il figlio

Il pensiero che potesse ferire qualcuno o essere ferito «mi ha sbloccato. E allora ho chiamato il 112. E non me ne pento. Se fosse successo qualcosa di brutto non me lo sarei mai potuto perdonare», spiega a Massimo Massenzio. Anche se oggi «non ci dormo la notte, so di aver fatto la cosa giusta e me lo ripeto in continuazione. Ma non è facile, sono pur sempre sua madre». La donna racconta: «Mio figlio continuava a chiedermi se il padre fosse uscito. Quella mattina avevamo finalmente un appuntamento al Sert e invece, come se fosse la cosa più normale del mondo, mi ha detto che avrebbe rapinato la tabaccheria vicino alla stazione. Secondo me voleva essere fermato, o almeno così voglio credere. Di cavolate nella sua vita ne ha fatte tante, tra cocaina e adesso anche crack. Ma non le ha mai annunciate. Ho subito telefonato ai carabinieri, ma ero talmente agitata che ho sbagliato a fornire l’indirizzo».

La rapina

Alla fine il figlio la rapina l’ha fatta: «Se non fosse una tragedia ci sarebbe quasi da ridere. Si è bardato di tutto punto per coprire i tatuaggi, ha smontato le targhe e si è messo un berretto in testa. È uscito alle 7.18 e dopo 20 minuti è tornato con una borsa frigo piena di Gratta&Vinci e una mazzetta di banconote. Si è seduto al tavolo e mi ha detto “Dai mamma, aiutami a grattare”. Una scena irreale, non era in sé». A quel punto ha pensato «che avevamo toccato il fondo. E, mentre lui continuava a “grattare”, io mi sono chiusa in bagno e ho riparlato con i carabinieri, a bassa voce. Sono arrivati a sirene spente, mentre mio figlio, che aveva “vinto” un migliaio euro, mi urlava “mamma sbrigati che andiamo a riscuotere”. Quando sono entrati ha negato tutto, ma a un certo punto mi ha guardato e mi ha chiesto “Li hai chiamati tu?”. Poi lo hanno portato via ed è stato il momento più difficile».

Il momento più difficile

Perché «è mio figlio. Quel figlio che ho tanto desiderato e messo al mondo con tanti sacrifici, sottoponendomi a cicli di terapie. L’ho cresciuto come un “principino”, ma non è stato mai abbastanza. Inseguiva la bella vita, voleva fare il fotomodello, ha girato qualche video a Milano e ha perso il lavoro da elettricista. Poi ha imboccato la strada sbagliata. In carcere c’è già stato, ma al massimo 3 giorni. Ora ci rimarrà più a lungo». Il figlio «è un tossico, ormai da anni. E forse in passato ha pure spacciato. Ha bisogno di aiuto e, da madre, voglio sperare che questa sia l’occasione giusta. Se mi odierà, pazienza, ma doveva essere fermato. Altrimenti qualcuno lo avrebbe fatto in un altro modo».

I debiti

Perché il figlio ha «debiti un po’ dappertutto. Io e suo padre abbiamo pagato migliaia di euro per tamponare le falle, ma adesso era diventato impossibile». E ora a quelli nelle sue condizioni si sente di dire «di non aspettare tutto il tempo che ho aspettato io. Di non sperare che le cose si risolvano da sole. Purtroppo con la droga non succede mai».

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