Carta docente, arriva un (parziale) chiarimento sulla cifra: «Non più di 500 euro». Ma il personale scolastico è quello che costa meno allo Stato
Fino a quest’anno, i 500 euro della Carta Docente erano una certezza per gli insegnanti (di ruolo). Con la nuova Legge di Bilancio 2025, la misura è stata riconfermata, ma accompagnata da un alone di mistero sulla cifra. Un chiarimento, sebbene parziale, arriva ora dalla relazione della Manovra: l’importo massimo sarà di 500 euro per ogni anno scolastico. Potrebbe quindi diminuire, ma di certo non aumentare. La Manovra ha, infatti, introdotto una modifica sostituendo le parole «nominale di euro» con «fino ad euro», specificando che sarà un decreto del ministero dell’Istruzione e del Merito, insieme al ministero dell’Economia, a stabilire l’importo definitivo. La definizione di questo importo dipenderà da due fattori: il numero dei docenti e le risorse disponibili. La modifica ha subito allarmato il mondo scolastico, facendo temere un imminente taglio. Come spiegato a Open dalla segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi, né i docenti né le risorse sono destinati ad aumentare, il che rende chiaro che quel «fino a» avrebbe significato una riduzione in arrivo, e non l’apertura a un aumento. Ora, la relazione illustrativa della Finanziaria chiarisce che l’importo massimo sarà di 500 euro. Intanto, per rifinanziare il Fondo della Carta Docente, sono stati nuovamente stanziati 60 milioni di euro annui a partire dal 2025. E, ogni anno entro settembre, il Ministero dell’Istruzione dovrà presentare al Ministero dell’Economia una relazione dettagliata su come viene utilizzata la Carta Docente dagli insegnanti.
La scuola trema per il taglio docenti. Valditara: «Solo temporaneo»
Le misure previste dalla Manovra per il mondo della scuola, in particolare i tagli lineari al personale docente, stanno sollevando numerose polemiche. A partire dal prossimo anno scolastico, è infatti prevista una riduzione di 5.660 posti nell’organico dell’autonomia e una diminuzione di 2.174 unità nel personale Ata. Anche se, in un secondo momento, il ministero del’Istruzione ha precisato in una nota che si tratta di una «misura transitoria di riduzione del turn over» e che la temporaneità di questa misura sarà definita in Parlamento.
Ma il personale scolastico è quello che costa meno allo Stato
Ma quanto costano i docenti allo Stato? Poco, o meglio: meno rispetto a tutte le altre amministrazioni. È quanto emerge chiaramente in un passaggio della relazione illustrativa della Legge di Bilancio. L’analisi dei costi medi del personale per il periodo 2025-2027 mette in luce significative differenze tra le varie amministrazioni pubbliche in termini di stipendio e retribuzione. Se il Ministero della Salute registra il costo medio più alto, dovuto alla presenza di numerosi dirigenti ben retribuiti, il Ministero dell’Istruzione ha invece il costo più basso. Questo è motivato dal fatto che il personale scolastico è molto numeroso, ma vi è una fetta significativa di esso che si trova all’inizio della carriera, con stipendi quindi più bassi. Sul fronte delle retribuzioni, Valditara è intervenuto nel corso del suo mandato, raggiungendo un incremento del 6% complessivo per il contratto collettivo 2022/2024, rispetto al precedente 5,78%. Tuttavia, le problematiche all’interno delle scuole continuano a essere molteplici, con ancora in corso la questione del caos concorsi Pnrr e le innumerevoli cattedre vuote.