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Post sessista contro Elly Schlein: «Volevano abusare di lei ma poi fuggirono». Bufera su ex consigliere di Palermo

24 Ottobre 2024 - 21:44 Ugo Milano
Salvo Coppolino, ex consigliere provinciale di An di Palermo, aveva condiviso una foto della leader del Pd con alcune frasi offensive. Poi la precisazione: «Non ero io. Qualcuno ha avuto accesso al mio profilo»

Sul suo profilo è apparso un post con una foto della leader del Pd Elly Schlein e delle scritte sessiste. Così Salvo Coppolino, ex consigliere provinciale di An di Palermo, poi dirigente di Diventerà Bellissima, il partito fondato in passato da Nello Musumeci e oggi di FdI, ma senza un ruolo dirigenziale, è finito nella bufera. Il post è stato cancellato e Coppolino ora prova a difendersi: «Probabilmente sarà stato uno scherzo di pessimo gusto di qualcuno che l’ha scritta sul mio profilo facendovi accesso in maniera abusiva». Sul caso è intervenuto anche Musumeci. «Leggo basito le parole pubblicate sul profilo di Salvo Coppolino, dalle quali l’interessato ha preso le distanze. A prescindere dalla loro reale paternità, sono frasi che condanno fermamente, esprimendo la mia solidarietà alla segretaria Elly Schlein. Spero proprio che uguale sensibilità possa avvertire la sinistra quando sono altri a subire analoghi sciagurati attacchi», ha dichiarato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare.

Il post

«Ricordo una volta i fascisti volevano abusare di me ma poi fuggirono», è la frase condivisa con un’immagine di Elly Schlein. Un post condiviso da un altro post. «Io li chiamai, gli urlai di tornare, di fare di me quello che volevano, che non li avrei denunciati, ma niente, sparirono lasciandomi nel dolore più acuto», si leggeva. Oggi Coppolino è un dipendente dell’Assemblea regionale siciliana.

La difesa: accessi abusivi

«Quel post sessista pubblicato nella mia pagina Facebook nei confronti di Elly Schlein, segretario del Pd, non è opera mia e pertanto me ne dissocio in maniera categorica», si difende sui social Coppolino. Che ribadisce all’AGI: «Non ho scritto nulla, il mio profilo è stato per tre volte hackerato non me ne sono nemmeno accorto. Non entro su Facebook da 25 giorni». All’Adnkronos ha anche aggiunto: «Non mi permetterei mai di scrivere una cosa del genere. L’ho scoperto perché mi hanno telefonato e l’ho subito cancellato. Ho anche modificato la privacy del profilo e penso che farò anche una denuncia alla Polizia postale». L’esponente del centro destra ha quindi preso provvedimenti partendo innanzitutto dai suoi social: «Cancello il profilo e lo rifaccio nuovamente».

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