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Il premio Sacharov 2024 agli oppositori di Maduro in Venezuela: chi sono Machado e Urrutia

24 Ottobre 2024 - 13:36 Alba Romano
Maria Corina Machado Edmundo Gonzalez Urrutia premio sacharov 2024 venezuela europa
Maria Corina Machado Edmundo Gonzalez Urrutia premio sacharov 2024 venezuela europa
L'annuncio ufficiale della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Il 75enne è in asilo politico a Madrid, la 56enne si nasconde in Venezuela

«Protagonisti di una coraggiosa lotta per ripristinare la libertà e la democrazia in Venezuela». Questo l’annuncio ufficiale della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Il premio Sacharov 2024 per la libertà di pensiero va a María Corina Machado, leader delle forze democratiche venezuelane, ed Edmundo González Urrutia, candidato contro Nicolas Mauduro alle presidenziali dello scorso luglio. La loro battaglia contro la dittatura e le repressioni chaviste è sempre stata sostenuta dall’Unione europea, tanto da riconoscere lo stesso Urrutia come «presidente eletto». Entrambi sono stati nominati dal Partito Popolare Europeo, mentre i Conservatori e Riformisti hanno candidato il solo Edmundo González Urrutia. Il premio sarà ricevuto dai due vincitori il prossimo 18 dicembre a Strasburgo, durante una sessione plenaria del Parlamento.

Chi sono Corina Machado e González Urrutia

María Corina Machado, 56enne, è la principale oppositrice di Maduro in Venezuela. Dopo aver stravinto le primarie del partito di opposizione “Piattaforma democratica unitaria”, si vide esclusa dalla corsa alla presidenza a causa dell’intervento arbitrario del Consiglio elettorale nazionale. Tolta di torno dal regime, la scelta era caduta proprio su Edmundo González Urrutia. I motivi erano semplici: ex-ambasciatore 75enne, è celebre in patria per la sua moderazione e la sua esperienza nel gestire momenti di tensione. La speranza, in quel frangente, è che Maduro si arrendesse al fatto che la sua reggenza non era più gradita al popolo venezuelano e optasse per una transizione pacifica verso un post-Maduro.

Inutile dire che, visti gli avvenimenti di pochi mesi fa, non è andata come speravano Machado e Urrutia. Immediatamente dopo gli spogli, il Consiglio elettorale dichiara vincitore Nicolas Maduro. Mentre le strade e le piazze si riempiono di manifestanti in protesta, lo stesso Maduro ordina la repressione: 24 morti e oltre 2mila persone arrestate. Ovviamente un pretesto per continuare una persecuzione ai suoi danni, che già costringe la politica 56enne a vivere in continuo movimento per sfuggire ai paramilitari chavisti. Poche ore dopo, arriva la denuncia ufficiale da parte del partito di opposizione: secondo alcuni dati di cui sono arrivati in possesso, Urrutia avrebbe in realtà preso il 30% dei voti in più rispetto a Maduro. Ovviamente sono parole che cadono nel vuoto. Anche perché nel frattempo il presidente venezuelano ha iniziato una violentissima caccia ai dissidenti, sei dei quali si barricano nell’ambasciata argentina a Caracas. A González Urrutia, nonostante il mandato d’arresto per terrorismo spiccato nei suoi confronti, viene invece concesso il libero passaggio per la Spagna: una falsa liberalità per togliersi una spina dal fianco e accusare González Urrutia di codardia.

Il sostegno europeo

«Nel futuro lotteremo per la libertà e il ripristino della democrazia in Venezuela». Queste le ultime parole dette da Edmundo González Urrutia sul volo per Madrid. Una promessa condivisa con María Corina Machado che l’Unione Europea ha deciso di premiare. «Nella loro ricerca di una transizione equa, libera e pacifica del potere, hanno sostenuto senza paura i valori che milioni di venezuelani e il Parlamento europeo hanno così a cuore: giustizia, democrazia e Stato di diritto», ha spiegato Roberta Metsola nell’annunciare il conferimento del premio Sacharov 2024. Già a settembre il Parlamento si era schierato al fianco dei due oppositori adottando una risoluzione che riconosceva ufficialmente González Urrutia come presidente legittimo e Corina Machado come leader delle forze democratiche venezuelane. L’Ue ha inoltre esortato gli Stati membri a rispettare le sanzioni imposte al regime di Maduro.

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