In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
POLITICABeppe GrilloGiuseppe ConteLicenziamentiM5S

Beppe Grillo contro Giuseppe Conte dopo il licenziamento: «Dovevo lasciarlo al banchetto»

25 Ottobre 2024 - 07:26 Alba Romano
giuseppe conte banchetto beppe grillo
giuseppe conte banchetto beppe grillo
Il fondatore contro l'ex Avvocato del Popolo: «Ma chi cazzo è questo?»

Beppe Grillo non ha alcuna intenzione di farsi licenziare da Giuseppe Conte. Anche se il divorzio annunciato da Bruno Vespa con l’addio alla consulenza da 300 mila euro ha messo in fibrillazione il Movimento 5 Stelle. Anzi: già la scelta di parlarne «attraverso il giornalista più istituzionale della storia di questo paese» è sintomatica, secondo gli amici del fondatore del grillismo. Perché dimostra quello che Beppe sostiene da sempre. Ovvero che l’ormai ex Avvocato del Popolo «ha stravolto il progetto suo e di Casaleggio». E il tempo torna indietro a sei anni fa, quando Grillo disse: «Ma chi cazzo è questo?» mentre Luigi Di Maio e Davide Casaleggio gli spiegavano che sarebbe diventato presidente del Consiglio. E dice un’altra frase che farà male all’ex premier: «Dovevo lasciarlo al banchetto».

Il banchetto di Conte

Il riferimento, spiega oggi il Corriere della Sera, è alla conferenza stampa tenuta su un tavolino trasportato a piazza Colonna da Rocco Casalino. Era il 2 febbraio 2021, il giorno dopo la caduta del secondo governo Conte. E simboleggiava la sua solitudine all’epoca in cui si ritrovò d’un colpo senza governo e senza casa politica. All’epoca, è il ragionamento di Grillo, il M5s gli offrì un partito chiavi in mano. E adesso lui vuole buttare fuori il suo fondatore. Maledetta ingratitudine. «Gliela farò pagare», sussurra Grillo bellicoso. Ma il problema è il come. Perché Conte gli ha svuotato il partito dai fedelissimi. Privandolo così di ogni arma per una battaglia congressuale. Rimangono solo le carte bollate. Ma anche qui non c’è certezza di vittoria. Anzi, si dice che Grillo abbia rinunciato a causa della parcella esosa chiesta da Sammarco. L’alternativa è ripartire con uno Tsunami Tour. Per rifare dall’inizio un movimento che non gli piace più.

Articoli di POLITICA più letti
leggi anche