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La docente di Gorizia che si è trovata 1 euro di stipendio in busta paga per un «conguaglio fiscale»

25 Ottobre 2024 - 15:43 Ygnazia Cigna
studenti docente euro stipendio
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L'amara sorpresa per un'insegnante supplente, con una figlia a carico. Il segretario regionale della Uil spiega a Open cos'è successo

1 euro di stipendio. È questa la desolante sorpresa che una docente supplente part-time di Gorizia, con un contratto di 9 ore settimanali, ha trovato nella retribuzione di ottobre. Il motivo? Un pesante conguaglio fiscale sui redditi che le ha quasi azzerato lo stipendio. La docente, già in condizioni economiche poco stabili, è divorziata e con una figlia a carico. Con uno stipendio ridotto al minimo, ha dovuto ricorrere ai risparmi per far fronte a questo mese. La docente si è rivolta al sindacato Uil del Friuli Venezia Giulia, che sta seguendo il caso per valutare soluzioni di supporto. Come spiega a Open Ugo Previti, segretario generale della UIL Scuola Rua del Friuli Venezia Giulia, «il problema risiede nel calcolo sul modello 730, che ha comportato una trattenuta fiscale significativa». Oggi, il sindacato ha avviato un confronto con l’ufficio imposte per valutare se sia possibile una restituzione parziale della trattenuta o una dilazione della stessa. Dall’ufficio imposte riferiscono che è in corso una verifica.

Il motivo dietro la maxi decurtazione

Nella dichiarazione dei redditi vengono calcolate tutte le somme percepite dal lavoratore nell’anno precedente. Quando le prestazioni straordinarie, rispetto a quelle ordinarie, sono tassate inizialmente con un’aliquota minima, il conguaglio fiscale può risultare particolarmente gravoso, come successo all’insegnante di Gorizia. Il segretario Uil, Ugo Previti, incalza: «Tolte le imposte e i contributi, sullo stipendio della docente precaria si è abbattuto un conguaglio fiscale che le ha praticamente azzerato la busta paga. E, purtroppo, non è un caso isolato tra i supplenti».

«Bisogna permettere la rateizzazione»

La soluzione – spiega il sindacalista – «sarebbe valutare caso per caso: per chi ha contratti a termine come i supplenti, è fondamentale permettere il pagamento in rate gestibili, magari tramite bollettini postali. La trattenuta dell’intero importo in un solo mese può portare a situazioni estreme, come successo a questa docente». L’altra tematica riguarda il fatto che non vi è una soglia oltre la quale non andare con le trattenute, così da garantire la possibilità al lavoratore di far fronte alle esigenze primarie. «Se penso ai prestiti bancari, la rata ad esempio non può superare un quinto dello stipendio. L’applicazione di soglie simili alle trattenute per i docenti potrebbe aiutare a evitare situazioni così disagianti in futuro», conclude Previti.

Gli altri casi

La storia della docente di Gorizia non è un caso isolato. Già nei mesi scorsi, numerosi docenti e dirigenti scolastici hanno visto il proprio stipendio decurtato a causa di un maxi conguaglio fiscale. In molti hanno subito trattenute comprese tra 100 e 1.000 euro, con storie come quella di una direttrice amministrativa di Forlì che, dopo il taglio, si era trovata in difficoltà a coprire spese essenziali come affitto e bollette. La situazione, tuttavia, pesa soprattutto sul personale precario, che non solo si trova a subire tagli senza preavviso, ma non ha nemmeno la possibilità di rateizzare la decurtazione. Lo scorso febbraio, l’Ancodis, l’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici, si era rivolta al Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere se in questi casi è possibili diluire la trattenuta in più rate, ma il Mef ha negato: «Solo in un’unica soluzione.»

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