Rai, l’ad Rossi convoca Corsini per l’«infame» diretto a Formigli: si attendono provvedimenti disciplinari
L’Amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi ha convocato questa mattina nei suoi uffici Paolo Corsini. Nell’incontro avrebbe espresso «il proprio disappunto per l’episodio che ha visto coinvolto» il direttore degli approfondimenti Rai. Il riferimento, ovviamente, è al servizio mandato in onda ieri sera, giovedì 24 ottobre, a Piazzapulita su La7. Le immagini, ma soprattutto l’audio, non ingannano: «Dite all’amico Formigli che si guardasse un pochino nella coscienza va, infame», sono le parole di Corsini in riferimento al conduttore di quella stessa trasmissione Corrado Formigli. La direzione Rai ora starebbe valutando provvedimenti: Rossi avrebbe «dato mandato alle Direzioni competenti di valutare eventuali elementi sotto il profilo disciplinare».
Formigli, Usigrai e Ordine dei Giornalisti contro Corsini
C’era da aspettarselo. Già lo stesso Formigli aveva commentato le parole durante Piazzapulita invocando un intervento dall’alto: «Lascio ai telespettatori, ma anche all’azienda Rai, di valutare se questi termini, se questi insulti siano degni di un altissimo dirigente di un’azienda pubblica pagata pagata da tutti i cittadini, compreso il sottoscritto». Era stata poi la volta del sindacato Usigrai: «Corsini non rappresenta solo se stesso nel ruolo che riveste, ma la Rai tutta. Prendiamo le distanze dalle parole pronunciate da Corsini e confidiamo nei vertici dell’azienda per una verifica puntuale sul rispetto del codice etico e di disciplina».
Stamattina era stata poi la volta di Dario Carotenuto, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza: «Insultare un collega come ha fatto lui non è tollerabile, e a poco valgono le scuse misere che sta avanzando in queste ore. Deve ricordarsi che è un dirigente della Rai e non un comiziante ad Atreju». Riferimento non velato alla definizione di «militante di Fratelli d’Italia», che lo stesso Corsini si era attribuito a una festa di partito. Anche Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, ha criticato duramente le parole del direttore degli approfondimenti: «Trovo imbarazzo e sconcerto per le offese pronunciate da un consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, all’indirizzo di un collega».