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La “soffiata” di Mosca, il pressing di Washington e il rischio di una guerra totale: cosa succede dopo l’attacco di Israele all’Iran

26 Ottobre 2024 - 11:15 Ugo Milano
attacco israele iran
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Secondo "Sky News", il governo di Teheran avrebbe fatto sapere alla controparte israeliana che non risponderà ai raid aerei delle scorse ore

L’attacco di Israele contro l’Iran rischia di trasformarsi in una guerra totale? È questa la domanda che si stanno facendo leader politici e analisti di tutto il mondo dopo che l’esercito di Tel Aviv ha avviato un’offensiva aerea per vendicarsi dei missili balistici lanciati sullo Stato Ebraico da Teheran a inizio ottobre. La rappresaglia israeliana, annunciata da ormai diverse settimane ma lanciata solo oggi, era nell’aria da tempo ma è stato meno intenso di quanto si temeva. Secondo il New York Times, l’attacco è durato poco più di tre ore e ha colpito una ventina di obiettivi militari.

La mediazione di Washington

Non appena i raid aerei sono terminati, gli Stati Uniti hanno definito l’azione militare israeliana una forma di «autodifesa» e ha lanciato un appello a Teheran affinché non risponda con altri bombardamenti. «Esortiamo l’Iran a cessare i suoi attacchi contro Israele in modo che questo ciclo di combattimenti possa concludersi senza ulteriore escalation», ha affermato Sean Savett, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

L’attacco di Israele ha avuto successo?

I media statali di Teheran hanno sminuito l’attacco di Israele, sostenendo che i sistemi di difesa sono riusciti a bloccarlo senza problemi. «Una bugia», secondo fonti dell’esercito di Tel Aviv, secondo cui la difesa dell’Iran «è stata un fallimento totale, le intercettazioni non ci sono state». Sulla questione è intervenuto anche Michael Singh, ex direttore per il Medio Oriente del Consiglio della sicurezza nazionale americana. «Se sentiamo funzionari iraniani minimizzare il successo degli attacchi israeliani», ragiona Singh, «potrebbe essere il segnale che stanno cercando una scusa per evitare ulteriori ritorsioni».

La “soffiata” del Cremlino

Secondo Sky News Arabia, che cita fonti anonime, la Russia avrebbe avvertito l’Iran poche ore prima dell’attacco israeliano. Axios va anche oltre e, citando tre fonti, sostiene che sia stato proprio il governo israeliano ad aver avvertito l’Iran dell’offensiva imminente. Secondo la testata americana, la mossa del governo di Benjamin Netanyahu era un tentativo di prevenire un’escalation più ampia. «Gli israeliani hanno chiarito agli iraniani in anticipo cosa avrebbero e non avrebbero attaccato», ha detto una fonte ad Axios.

Teheran esclude una contro-risposta

Sempre secondo Sky News Arabia, l’Iran avrebbe informato Israele – tramite un intermediario straniero – che non risponderà all’ondata di attacchi sul suo territorio. Dietro le quinte, insomma, si lavora per evitare un’escalation. Anche se le dichiarazioni pubbliche del governo di Teheran sono di tutt’altro tenore. «Il potere dell’Iran umilierà i nemici della madrepatria», scrive su X Mohammad Reza Ared, primo vicepresidente iraniano.

In copertina: Una foto della città di Teheran all’alba del 26 ottobre 2024, poco dopo i raid israeliani sul territorio iraniano (EPA/Abedin Taherkenareh)

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