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Georgia, alta tensione dopo il voto: il governo filorusso canta vittoria. Ma l’opposizione pro-Europa denuncia brogli: «Elezioni rubate»

26 Ottobre 2024 - 23:56 Diego Messini
I dati ufficiali danno il successo alle urne al partito "Sogno Georgiano". Ma i leader dell'opposizione non ci stanno. E ora?

Chi ha vinto la sfida sul futuro della Georgia? A contrapporsi nelle elezioni politiche di oggi erano i due fronti che promettono di portare il Paese in direzioni opposte: la sfera europea-occidentale o quella russa. A tarda sera l’esito della sfida non appare del tutto chiaro. Secondo i risultati ufficiali diffusi dalla commissione elettorale centrale, con il 70% delle schede scrutinate, il partito al potere “Sogno Georgiano”, che guida il Paese dal 2012, avrebbe rivinto le elezioni col 53% dei consensi. Il fondatore e leader de facto del partito, il miliardario Bidzina Ivanishvili, ha già messo la sua firma sul successo, che equivarrebbe a un allontanamento forse definitivo dal percorso verso l’Ue. Ma l’opposizione pro-europea ha rigettato i dati diffusi dal governo, e s’aggrappa altri numeri: quelli diffusi da una serie di exit poll che darebbero al suo blocco una maggioranza più o meno netta nel prossimo Parlamento. «Non riconosciamo i risultati falsificati di queste elezioni rubate», attacca la leader di uno dei partiti, l’Unm, Tina Bokuchava, mentre la leader di Akhali, Nika Gvaramia, accusa “Sogno Georgiano” di «usurpazione del potere e colpo di Stato costituzionale».

Impossibile, nello stallo messicano che va delineandosi, pensare pure che a intercedere tra i due contendenti sia la presidente della Repubblica, punto di riferimento del blocco filo-occidentale. «La Georgia europea sta vincendo con il 52% nonostante tutti i tentativi di brogli», ha scritto su X la presidente Salomè Zourabichvili poco dopo la chiusura dei seggi. E poco dopo ha rincarato la dose, scrivendo che la Georgia «ha dimostrato democrazia, Europeismo e maturità: sono orgogliosa e fiduciosa per il nostro futuro europeo!». Eppure dall’Ue l’unico leader a farsi sentire per ora è Viktor Orban, per affermare esattamente il contrario. «Congratulazioni al primo ministro Kobakhidze e al partito Sogno Georgiano per la loro schiacciante vittoria alle elezioni parlamentari di oggi. Il popolo della Georgia sa cosa è meglio per il suo Paese e oggi ha fatto sentire la sua voce», ha twittato in tempi record il premier ungherese esaltando il presunto successo del blocco filo-russo. La parola fine sull’esito del voto pare ancora assai lontana.

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