Georgia al voto per scegliere tra Unione europea e Russia. Il premier: «È un referendum tra guerra e pace»
Unione europea o Russia. Occidente o sfera d’influenza del Cremlino (e dei suoi alleati). È questa la scelta che si troveranno a compiere i cittadini della Georgia, dove oggi – sabato 26 ottobre – si tengono le elezioni parlamentari. Un appuntamento con le urne delicatissimo per il Paese caucasico, situato sul confine tra Europa e Asia e abitato da circa 3,7 milioni di persone. A sfidarsi alle elezioni sono due coalizioni: «Sogno Georgiano», partito al potere dal 2012 e a caccia di un quarto mandato consecutivo per governare, e le opposizioni, di cui il «Movimento nazionale unito» è la principale forza politica.
Ue o Russia?
Alle elezioni del 26 ottobre i Georgiani sono chiamati a rinnovare i 150 membri dell’unica camera del Parlamento, ma le conseguenze del voto vanno ben oltre i confini del piccolo Stato caucasico. Gli osservatori internazionali denunciano la svolta autoritaria del governo di Tbilisi, che se dovesse vincere un altro mandato potrebbe anche mettere al bando tutti i partiti di opposizione. Nel 2010, la Georgia ha avviato i negoziati per l’adesione all’Unione europea. Nel 2023, il Paese ha ricevuto ufficialmente lo status di candidato ma Sogno Georgiano – il partito al governo, considerato filorusso – ha promesso di correggere il percorso di avvicinamento all’Ue iniziato negli anni precedenti. A schierarsi fermamente per l’ingresso nell’Unione europea sono invece i partiti di opposizione, che accusano il governo di complicità con Mosca.
Un referendum sul futuro del Paese
Il primo ministro Irakli Kobakhidze ha descritto le elezioni di sabato 26 ottobre come «un referendum tra guerra o pace, tra valori immorali o tradizionali, tra l’oscuro passato o il futuro luminoso del Paese». Non la vede allo stesso modo la presidente filo-occidentale Salome Zourabichvili, diventata leader dell’opposizione al governo: «Ho votato per una nuova Georgia, la Georgia per la quale sono venuta in questo Paese 22 anni fa», ha detto Zourabichvili, nata francese, che in passato è stata ambasciatrice di Parigi in Georgia.
Tensione alle urne
Vista la posta in gioco, non sorprende che l’appuntamento elettorale sia seguito con grande apprensione anche all’estero. In mattinata, mentre centinaia di migliaia di Georgiani si recavano alle urne per esprimere il proprio voto, hanno iniziato a circolare sui social alcuni filmati di presunte violazioni della regolarità del voto. «Siamo pronti a simili provocazioni e non daremo a nessuno l’opportunità di destabilizzare la situazione», ha detto Kakha Kaladze, segretario generale di Sogno Georgiano e sindaco di Tbilisi, accusando le opposizioni di voler creare tensioni alle urne.
October 26, 2024
In copertina: La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, vota in un seggio elettorale di Tbilisi, 26 ottobre 2024 (EPA/David Mdzinarishvili)