Lollobrigida in Egitto, l’omaggio ai caduti di El Alamein: «Amor di Patria e fedeltà alla Nazione, il loro sacrificio sia d’esempio»
Francesco Lollobrigida è in Egitto per qualche giorno, e alla visita ufficiale ha voluto riservare toni particolarmente altisonanti. «La collaborazione tra Stati amici, che si vogliono bene come il governo italiano e il governo egiziano, può fare la storia perché Italia ed Egitto rappresentano due grandissime civiltà, che hanno insegnato tanto al mondo e possono continuare a fare tanto per il mondo», ha detto il ministro dell’Agricoltura nel discorso pronunciato ad Alessandria per l’inaugurazione del primo mercato dei contadini d’Africa. Sorvolando sul fatto che tra i due Paesi pesa ancora come un macigno la mancanza di una verità accertata, se non di ammissioni e scuse, sull’omicidio di Giulio Regeni. Ma che Lollobrigida fosse in vena di grandeur lo s’è capito anche meglio poco più tardi, quando si è recato in visita al sacrario di El Alamein, là dove sono ricordati gli oltre 5mila soldati italiani caduti nella battaglia più dura della Seconda guerra mondiale nel teatro africano: combattevano al fianco delle truppe tedesche agli ordini di Erwin Rommel, e la loro sconfitta per mano dei britannici nell’ottobre 1942 segnò secondo gli storici una svolta nella guerra a favore degli Alleati.
Molta ispirazione, molto onore
«Oggi, dopo 22 anni, torno al Sacrario di El Alamein per rendere omaggio ai giovani soldati italiani che, con onore e straordinario valore, hanno combattuto per la nostra Nazione», scrive sui social il ministro allegando foto della visita, che avviene a pochi giorni dall’82esimo anniversario della battaglia. Il sacrario, vola alto Lollobrigida, «rappresenta il vero significato dell’amor di Patria, un sentimento nobile che unisce oltre ogni confine. Ricordare il loro sacrificio è un dovere che ci richiama alla nostra storia e alla memoria collettiva, testimoniando, alle generazioni di oggi e di domani, il valore di onore, coraggio e fedeltà alla Nazione». Parole d’altri tempi, echi per una certa audience cara al ministro di “altri” anni ’20. Ma Lollobrigida vuole anche assicurarsi che il messaggio sia tarato per dare una lezione utile a chi disorientato guarda al mondo di oggi. «In questo tempo in cui vecchi e nuovi conflitti coinvolgono tanti uomini e donne è un dovere ancor più importante ricordare i tragici eventi bellici ma anche i fulgidi esempi di eroici sacrifici», scrive ispirato il ministro. Per riecheggiare in conclusione il motto che compare pure sulla stele in ricordo delle migliaia di ragazzi mandati al massacro dal Fascio: a loro «mancò la fortuna, non il valore».