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Bolzano, 14enne stuprata da un 40enne pachistano. Salvini: «Un giudice ci obbligherà a tenere in Italia pure lui?»

27 Ottobre 2024 - 18:08 Ugo Milano
salvini stupro bolzano
salvini stupro bolzano
Il leader della Lega si getta ancora a capofitto su un caso di cronaca: «Un'altra preziosa "risorsa" straniera»

Una ragazzina di 14 anni è stata stuprata da uno sconosciuto nei pressi di una fermata dell’autobus a Bolzano. Il fatto è avvenuto intorno alle ore 20 di venerdì 25 ottobre nel rione Casanova. La giovane era seduta sotto la pensilina quando le si è avvicinato un 40enne, residente a Bolzano e di origini pachistane, che le ha chiesto indicazioni stradali. Le richieste dell’uomo si sono fatte via via più insistenti, fino a che la 14enne ha intuito il pericolo e deciso di darsi alla fuga. Ma, secondo quanto riferisce il quotidiano Alto Adige, sarebbe stata fermata e trascinata dietro un cespuglio, dove è avvenuta la violenza. Dopo una quindicina di minuti, la giovane è riuscita a scappare e rivolgersi a una passante, che ha chiamato le forze dell’ordine. L’uomo, che ora si trova in carcere, è stato intercettato poco più tardi da una pattuglia della Polizia. Il gip ha confermato la sua custodia cautelare in carcere per la possibilità di reiterazione del reato.

Il commento di Salvini sui social

Sulla vicenda è intervenuto anche il leader della Lega, nonché vicepremier, Matteo Salvini, che ha ripreso la notizia con un post pubblicato su Instagram. «Vediamo se ci sarà anche in questo caso un giudice che ci obbligherà a tenere in Italia pure questa preziosa “risorsa” straniera», scrive velenoso Salvini sui social. Un commento destinato a suscitare polemiche, anche perché fa il paio con quello del tutto simile pubblicato esattamente una settimana fa a proposito di un altro discusso caso di cronaca. Il 20 ottobre Moussa Diarra, un 26enne originario del Mali, è stato ucciso dalla polizia di Verona dopo che aveva preso a calci auto e vetrine nei pressi della stazione Porta Nuova, e poi tentato di accoltellare gli agenti. Salvini non ne aveva avuto pietà neppure da morto. «Non ci mancherà», era stato il suo laconico commento social.

In copertina: Il vice premier Matteo Salvini (ANSA/Luca Zennaro)

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