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Bolzano, 14enne abusata alla fermata del bus: il 40enne sarà espulso e processato per direttissima

28 Ottobre 2024 - 16:12 Ugo Milano
bolzano 14enne aggredita violenza sessuale fermata bus revoca permesso di soggiorno
bolzano 14enne aggredita violenza sessuale fermata bus revoca permesso di soggiorno
La Procura ha chiarito che non c'è stato uno stupro ma un'aggressione con palpeggiamento

Sarà espulso dall’Italia il 40enne di nazionalità pachistana che è stato arrestato a Bolzano con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazzina di 14 anni. Il questore ha emesso il decreto per revocargli il permesso di soggiorno. L’uomo si sarebbe reso responsabile dell’aggressione con palpeggiamento, come chiarito dalla Procura, dell’adolescente intorno alle ore 20 di venerdì 25 ottobre nel rione Casanova di Bolzano. Secondo quanto si apprende, l’uomo era arrivato nel nostro Paese diversi anni fa. Prima a Varese, poi a Verona, dove è residente attualmente. Di recente, si è trasferito a Bolzano da un amico per motivi di lavoro nell’ambito della ristorazione. «A suo carico c’è una denuncia a piede libero per un reato simile, ma era conosciuto come lavoratore. Non faceva parte del mondo della droga o dei furti», ha riferito il questore. Il 40enne, che ora si trova in carcere, verrà processato per direttissima.

La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto ricostruito finora, la 14enne si trovava alla fermata dell’autobus perché da poco si era lasciata con delle amiche. Il 40enne si sarebbe avvicinato a lei con la scusa di chiederle delle indicazioni stradali. Tuttavia, sarebbe diventato sempre più insistente spostando la conversazione con affermazioni di natura sessuale. La ragazza si è quindi data alla fuga, ma è stata raggiunta dall’uomo. Poi la violenza. Quando è riuscita a liberarsi ha chiesto aiuto a un residente e sono arrivati i carabinieri che hanno rintracciato il 40enne. La Procura in una nota ha chiarito alcuni aspetti della vicenda: «Non corrisponde a verità che via sia stato stupro nella accezione comune del termine, bensì un’aggressione con contestato palpeggiamento della vittima, fatto integrante comunque reato. Inoltre non corrisponde a verità che la vittima sia stata trascinata dietro un cespuglio e nemmeno che la violenza sia durata 15 minuti». Viene anche escluso che «che vi sia stato un tentativo di fuga da parte della persona accusata del reato». Il caso ha fatto discutere in questi giorni per la polemica sollevata dal vicepremier Matteo Salvini sui social: «Vediamo se ci sarà anche in questo caso un giudice che ci obbligherà a tenere in Italia questa preziosa “risorsa” straniera», aveva scritto su X.

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