Le elezioni in Liguria e il crollo del Movimento cinque stelle sotto il 5%. «Beppe Grillo non si è neppure presentato al seggio»
Lo aveva detto il fondatore Beppe Grillo, nel suo ultimo video editoriale: «Abbiamo candidati trapassati». E quella, forse, è stata l’ultima pietra sopra la tomba dei 5 stelle in terra ligure. La penultima è stato il divorzio, ancora in corso, fra il comico e il leader Giuseppe Conte, e l’ex premier che strappa il contratto al fondatore perché «non si possono buttare i soldi dei militanti». Il dato è sotto gli occhi di tutti, nelle proiezioni sulle liste nelle elezioni regionali in Liguria, dove i pentastellati sono dati al il 4,8% per SWG La7 e 5,3% per OpinioRai. «Sono stati catapultati dall’alto e messi lì. I soliti giochi della vecchia politica. Non è democrazia dal basso è una bassa democrazia», aveva dichiarato Grillo sui candidati liguri ed emiliani. Quello dei 5 stelle più che un crollo però sembra un declino, lento. Certificato dalle mosse di Beppe Grillo. Secondo quanto riportano i The Journalai su X il garante e fondatore non si è recato a votare nel seggio di Sant’Ilario.
Dal seggio di Beppe #Grillo a Sant'Ilario ci confermano che il fondatore del #m5s non è andato a votare
— The Journalai (@The_Journalai) October 28, 2024
La verità sta nel passato
Analizzando i dati passati in Liguria il partito dell’ex comico non ha mai brillato molto. Basti pensare alle elezioni regionali nel 2020, con Ferruccio Sansa candidato indipendente di centrosinistra, ma più vicino all’area culturale dei grillini rispetto ad un dirigente di partito come Orlando (Sansa è stato per anni inviato del Fatto quotidiano): il Movimento, che allora esprimeva anche il premier, Giuseppe Conte appunto, prese comunque il 7,78 per cento. Alle ultime elezioni politiche nazionali, nel 2022, i grillini presero il 12,73% dei voti, rispetto al risultato nazionale del 15.43%. Stavolta il tentativo del campo largo, con il sostegno al parlamentare del centrosinistra Andrea Orlando non ha premiato. I motivi possono essere tanti, oltre a quelli di tendenza sul voto locale e legati al generale calo dell’affluenza. E’ possibile che gli elettori più vicini ai Cinque stelle siano stati delusi dallo scontro tra Conte e Grillo, genovese e molto legato alla sua terra. E dire che Conte ha imposto più di una condizione al centrosinistra: per le pressioni del Movimento, Italia Viva è uscita dalla coalizione non proponendo candidati (alcuni ex Italia Viva sono invece candidati nelle due civiche di centrodestra) e anche nelle occasioni elettorali si è mostrato freddo, a rimarcare l’indipendenza rispetto al resto della coalizione. La foto finale del comizio conclusivo di venerdì scorso, con l’ex premier che lascia il palco prima del finale era indicativa di una scelta che non sembra essere bastata a bloccare l’emorragia di voti.