Israele mette al bando l’Unrwa, l’ira di Usa e Ue. L’agenzia Onu per i palestinesi: «Decisione scandalosa»
Il Parlamento israeliano ha approvato una legge che vieta ogni attività dell’Unrwa, l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, all’interno di Israele. Nonostante le forti pressioni internazionali, con l’esplicita opposizione dell’Ue e degli Stati Uniti, la normativa è passata a maggioranza schiacciante: 92 voti a favore e 10 contrari. Decisione che rappresenta un duro colpo per le operazioni dell’Unrwa, che fornisce assistenza umanitaria, sanitaria e educativa ai rifugiati palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Immediata la replica della portavoce dell’Unrwa, Juliette Touma: «È scandaloso che un Paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un’agenzia dell’Onu che è il più importante fornitore di operazioni umanitarie a Gaza».
Falliti i tentativi degli Usa e dell’ Ue
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, aveva manifestato nelle scorse ore la «profonda preoccupazione» degli Stati Uniti, chiedendo a Israele di non procedere con la legge. L’Unrwa svolge «un ruolo cruciale nella distribuzione di aiuti umanitari», ha sottolineato Miller, e la sua esclusione «limiterebbe notevolmente le possibilità di risposta alle crescenti necessità della popolazione palestinese». Anche l’Unione europea, tramite l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, aveva condannato la norma, definendola in «netta contraddizione con il diritto internazionale» e con i principi umanitari che ispirano l’operato dell’Onu. Borrell ha sottolineato che questa legge avrà l’effetto di aggravare ulteriormente la crisi umanitaria nella regione, violando gli obblighi internazionali di Israele, incluso il rispetto delle misure provvisorie della Corte Internazionale di Giustizia. Per questo, aveva esortato le autorità israeliane a garantire che l’Unrwa potesse «continuare il suo lavoro essenziale nelle aree colpite dalla crisi, in linea con il mandato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite». Parole al vento.
Le accuse di complicità con Hamas
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy, da parte sua, ha dichiarato che le accuse di complicità con Hamas rivolte a singoli dipendenti dell’Unrwa sono state esaminate attentamente da una commissione internazionale, guidata dall’ex ministra francese Catherine Colonna, e «non offrono alcuna giustificazione» alla nuova legge israeliana che ha messo al bando l’agenzia Onu.