Vittoria di Bucci in Liguria, il sondaggista Noto: «Gli elettori di centrodestra sono fidelizzati e non disertano le urne, il neo governatore ringrazi soprattutto Scajola»
Ha tutte le ragioni per sorridere il centrodestra per il risultato delle elezioni regionali in Liguria. Sebbene sia stata una vittoria di misura quella di Marco Bucci, quasi l’1,5% di distacco e con un’astensione molto elevata, oltre il 54%, la coalizione di governo ha tenuto in una sfida elettorale resa necessaria dall’inchiesta per corruzione che ha travolto il suo governatore Giovanni Toti. E nonostante il calo evidente di consensi rispetto alle Elezioni europee di giugno, appena quattro mesi fa, quando Fratelli d’Italia prese qui 167mila voti e oggi ne conta 100mila in meno, «è sbagliato confrontare i risultati delle amministrative con legislative ed europee, sono competizioni e offerte diverse». Lo ricorda il professore universitario e sondaggista Antonio Noto, dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi. Un confronto più puntuale può essere quello con le regionali liguri del 2020, con le dovute differenze. La coalizione di centrodestra prese 383mila voti (56,1% preferenze) ed elesse Toti, la cui lista da sola superò il 22%. Il centrosinistra si fermò a 265mila voti (38,9%). Più o meno i voti di oggi (20mila in più) con un’affluenza più bassa di 6 punti. In questo confronto, all’interno delle coalizioni sorride il Pd (+36mila voti), Forza Italia (+11mila), Fratelli d’Italia (+16mila), mentre Lega (-60mila) e Movimento 5 Stelle (-23mila) dimezzano i loro consensi. D’altra parte, il risultato di Genova che volta le spalle al suo sindaco, neo governatore, non è per forza una bocciatura. Soprattutto, il centrosinistra non può farci troppo affidamento per considerare le prossime comunali già in tasca. «Basandoci solo sul dato delle Europee in Liguria, avremmo dovuto prevedere che l’aggregazione di Andrea Orlando sarebbe stata nettamente avanti al centrodestra, ma così non è stato», ammonisce il professore, «quindi ad oggi il voto di Genova è imprevedibile. E anzi, tra qualche mese la vicenda Toti avrà probabilmente anche meno impatto sull’elettorato».
Professor Noto, quale lezione restituisce il voto in Liguria alle due coalizioni che si sono sfidate nelle urne?
Non si è spostato il voto da uno schieramento all’altro. Il centrodestra ha vinto, questo è chiaro, ma ha perso 8 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2020 (291mila voti rispetto ai 383mila di 4 anni fa). Sono gli elettori delusi per la vicenda Toti, e che non hanno trovato nei temi della campagna elettorale le motivazioni per tornare alle urne. Ma il centrosinistra non ha guadagnato voti: la coalizione di Orlando non ha intercettato il malcontento dell’elettorato di destra, che semplicemente ha preferito non recarsi alle urne.
Fratelli d’Italia dev’essere preoccupata dei 100mila voti in meno rispetto alle Europee?
È sbagliato provare a confrontare i risultati delle amministrative con altre competizioni elettorali. È normale ad esempio che a Comunali e Regionali le liste “del presidente” prendano più voti, erodendoli ai partiti all’interno della coalizione. Nel 2020 la lista di Toti prese il 22% e anche in questa tornata le liste civiche sono state decisive per la vittoria del centrodestra.
L’inchiesta che ha portato alle dimissioni di Toti quanto ha inciso?
Difficile quantificare, certo quegli 8 punti percentuali in meno qualcosa dicono. Ma questo voto dimostra anche altro. Il centrodestra ha consolidato una Regione in cui già governava, da un punto di vista di potere e di messaggio politico è uscito vincente. E questo ci dice che al di là di quello che succede “fuori”, l’elettorato di centrodestra è più ideologizzato e fidelizzato, e agisce di conseguenza. Una parte di esso ha preferito non recarsi alle urne, ma comunque non ha dato la preferenza a Orlando e alla fine, seppur di poco, ha vinto. La puntata di Report, il caso Giuli, le indiscrezioni sui litigi interni alla maggioranza: il centrodestra ha vinto nonostante tutto questo. Ricorda il periodo con Silvio Berlusconi: nonostante le inchieste e gli scandali ,rimaneva forte.
A Genova i cittadini hanno punito il sindaco Bucci…
Non è detto, ci può essere più di una lettura del risultato del capoluogo ligure. È chiaro, Bucci ha perso nella città dove è sindaco. Perché gli elettori del suo schieramento non lo hanno votato? È possibile che una parte dei cittadini abbia voluto bocciare la sua amministrazione, e quindi c’è un giudizio negativo sul suo operato. Ma ci può essere anche un’altra valutazione, più positiva, ossia che non abbiano gradito la sua scelta di lasciare la guida della città per salire in Regione. E quindi non l’abbiano votato per tenerselo come sindaco. C’è infine da considerare un altro aspetto: nelle grandi città prevale il voto opinione più che quello al candidato al Consiglio e quindi la vicenda Toti incide più qui che negli altri comuni.
Bucci deve ringraziare più Renzi (e il veto di Conte) o Scajola?
Non è detto che l’apporto di Italia Viva nella coalizione di Orlando avrebbe portato lo stesso numero di voti, avrebbe portato qualcosa ma non è sicuro quanto. Quello che è sicuro invece è che Bucci ha vinto per una manciata di voti a livello regionale, e a Imperia ha avuto un exploit superando il 60% dei voti. Proprio nel feudo di Scajola.