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Usa 2024, il «piccolo segreto» di Donald Trump sulle elezioni. I Dem: «Vuole ribaltare l’esito delle urne»

29 Ottobre 2024 - 08:40 Gianluca Brambilla
donald trump segreto elezioni usa 2024
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Intanto Kamala Harris torna ad accusare il tycoon di fascismo e lo sfida a sottoporsi a un test cognitivo

Tra le tante sparate pronunciate da Donald Trump durante il suo ultimo evento elettorale al Madison Square Garden di New York ce n’è una che sta preoccupando (e non poco) i Democratici. Dal palco del celebre palazzetto, l’ex presidente ha evocato un «segreto» che custodisce insieme a Mike Johnson, speaker repubblicano della Camera. «Penso che con il nostro piccolo segreto faremo davvero bene con la Camera, giusto? Il nostro piccolo segreto sta avendo un grande impatto. Lui e io abbiamo un piccolo segreto: vi diremo qual è quando la corsa sarà finita», ha detto Trump durante il comizio. Il timore dei Democratici, scrive il New York Times, è che Johnson sia in combutta con il candidato repubblicano per impedire la certificazione dei risultati delle elezioni in caso di vittoria di Kamala Harris.

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Le accuse di fascismo e la sfida del testo cognitivo

Johnson è uno dei tanti esponenti del Partito Repubblicano che nel 2020 lavorò insieme al Trump per minare i risultati delle presidenziali e provare a impedire l’elezione di Joe Biden. Le parole di Trump arrivano a una settimana esatta dalle elezioni del 5 novembre. Che si prospettano una sfida all’ultimo voto. I sondaggi che danno i due candidati praticamente in parità in tutti gli Stati in bilico. Negli ultimi giorni di campagna elettorale Harris ha alzato il tono dello scontro. Arrivando a chiamare Trump «fascista», definizione suggerita da John Kelly, ex chief of staff del tycoon alla Casa Bianca.

«Io non sono un nazista, solo il contrario di un nazista», ha ribattuto Trump durante un comizio ad Atlanta, in Georgia. Nel frattempo, parlando alla Cbs, Kamala Harris si dice disponibile a sottoporsi a un test cognitivo e sfida il suo rivale a fare altrettanto. Nel corso degli ultimi mesi Trump ha ripetuto più volte di credere che l’attuale vicepresidente americana abbia un quoziente intellettivo molto basso. Mentre Harris lo accusa di essere «sempre più instabile e squilibrato».

Mike Johnson, speaker repubblicano della Camera (EPA/Sarah Yenesel)

Due statue in centro a Washington DC per deridere Trump

Mentre la candidata democratica prepara il suo prossimo comizio a Washington DC, proprio nel luogo dove Trump incitò i suoi sostenitori ad assaltare il Campidoglio il 6 gennaio 2021, nel centro della Capitale americana spuntano due opere che sembrano prendere di mira il candidato repubblicano. La prima è apparsa sul National Mall e raffigura una replica della scrivania di Nancy Pelosi, ex speaker della Camera, su cui giace un enorme escremento. Sulla didascalia si legge: «Questo memoriale onora gli uomini e le donne coraggiose che hanno fatto irruzione nel Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021 per saccheggiare, urinare e defecare in quelle sacre sale per ribaltare un’elezione».

La seconda opera è apparsa a Freedom Plaza, a pochi isolati dalla Casa Bianca. Rappresenta una statua color bronzo di una torcia tiki stretta da un pugno. La targa alla sua base sembra prendere in giro la difesa da parte di Trump dei suprematisti bianchi che nell’agosto 2017 parteciparono al violento raduno «Unite the Right» a Charlottesville. «Mentre molti li hanno definiti suprematisti bianchi e neonazisti, la voce del presidente Trump risuonava sopra le altre per ricordare a tutti che erano stati “trattati in modo assolutamente ingiusto”. Questo monumento si erge come un eterno ricordo di quella coraggiosa proclamazione».

In copertina: Donald Trump durante il maxi evento elettorale al Madison Square Garden di New York, 27 ottobre 2024 (EPA/Sarah Yenesel)

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