Franco Lee, influencer cinese delle criptovalute a processo: «Operazioni irregolari per più di 8 milioni di euro»
Andrà a processo Franco Lee, influencer delle criptovalute cinese ma romano di adozione. Lo scorso giugno, il «bancomobile centralizzato» – come amava autodefinirsi – è stato arrestato per sospetto riciclaggio di bitcoin e ora si è deciso che dovrà andare a processo senza nemmeno passare dall’udienza preliminare. Nei giorni scorsi, scrive Repubblica Roma, a Lee è stato recapitato l’atto che predispone il giudizio immediato nei suoi confronti. Secondo quanto ricostruito dai pm, l’influencer romano-cinese procacciava clienti sui social. Dopodiché, investiva e riciclava denaro grazie alle criptovalute.
Gli scambi tra contanti e cripto
Franco Lee, all’anagrafe Jianwu Li, è nato in Cina ma vive a Roma. Negli anni è diventato noto ai più come cripto-influencer e ha partecipato ad alcuni dei più importanti appuntamenti italiani del settore, a partire dalla Blockchain Week. Secondo quanto ricostruito dal sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice, Lee veniva contattato da clienti anonimi sui social. A quel punto, proponeva lo scambio di grosse somme di contanti in cambio di criptovalute (e viceversa). Questi scambi avvenivano di persona e a ogni investimento Lee percepiva una quota pari a circa il 5% della transazione. In alcuni casi, hanno ricostruito i pm, Lee ha intascato 100mila euro con una singola operazione.
Un giro d’affari da 8 milioni
Quando i carabinieri lo hanno arrestato lo scorso giugno, a Lee sono stati sequestrati oltre 600mila euro in criptovalute. «Pur sconosciuto all’erario», si legge negli atti di indagine, «godeva di ampia disponibilità di denaro contante». I giri d’affari finiti nel mirino della procura ammontano in totale a 8,8 milioni di euro in tre anni. Da tutte queste transazioni Lee potrebbe aver guadagnato almeno 617mila euro.
