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Gaza, 143 morti in un giorno nei raid di Israele. L’ira degli Usa per le promesse infrante sugli aiuti: «Mai così pochi dal 7 ottobre»

29 Ottobre 2024 - 21:19 Ugo Milano
Dopo il bando alle attività dell'Unrwa si teme una catastrofe umanitaria nella Striscia. Ancora fuoco su Unifil in Libano: feriti 8 soldati austriaci

Israele blocca l’ingresso di cibo, medicine e altre forniture sulla Striscia di Gaza. La denuncia è arrivata dall’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, al Consiglio di Sicurezza. Il premier Benjamin Netanyahu si era detto «pronto» a fornire aiuti umanitari a Gaza dopo che la Knesset ha vietato qualsiasi attività dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) in Israele e la rottura di tutti i legami con la stessa. Ma «al momento questo non sta accadendo», ha detto la diplomatica Usa. Secondo le Nazioni Unite, tra il 1° e il 22 ottobre sono entrati nella Striscia solo 704 camion carichi di aiuti umanitari, in netto calo rispetto al mese precedente; a settembre erano ne entrati circa 3mila. «Gli Stati Uniti – precisa Thomas-Greenfield –  respingono qualsiasi tentativo israeliano di far morire di fame i palestinesi e le parole di Israele devono essere accompagnate da azioni sul campo».

Stamane era stato il segretario dell’Onu Antonio Guterres a lanciare l’allarme: «Ci saranno conseguenze devastanti per i rifugiati palestinesi» con l’adozione delle due leggi approvate dal parlamento israeliano. Se verranno attuate, entro 90 giorni, le norme – accolte a larga maggioranza, con voti del governo e dell’opposizione – impediranno all’Unrwa di operare in Israele, mettendo a rischio la consegna di aiuti umanitari in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Come sta accadendo in queste ore. L’agenzia di soccorso dell’Onu per i rifugiati palestinesi «è il principale mezzo – ha aggiunto Guterres – con cui viene fornita assistenza essenziale ai rifugiati palestinesi e non esiste alternativa». Non è la prima volta che l’Unrwa si ritrova a fronteggiare limitazioni operative, critiche e tagli ai propri finanziamenti. Israele accusa da tempo, ma senza fornire prove, l’agenzia di connivenza con Hamas e alcuni suoi dipendenti di aver partecipato al massacro del 7 ottobre. 

Cosa prevedono le due leggi

Le due leggi entreranno in vigore tra circa tre mesi. A nulla sono valsi gli appelli della comunità internazionale, a partire dall’Unione europea e dagli Stati Uniti. Dopo il voto di ieri, Parigi, Berlino, Londra e altri Paesi hanno condannato le norme ricordando che l’agenzia fornisce aiuti umanitari «essenziali e salvavita» ai civili di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania. Con la prima norma, l’Unrwa «non opererà nessuna missione, non fornirà alcun servizio e non farà nessuna attività nel territorio sovrano dello stato di Israele». Quest’ultimo ha annesso illegalmente ai propri confini la parte Est di Gerusalemme, dove si trova – come ricorda il Guardian – una delle più importanti sedi dell’agenzia delle Nazioni Unite. Il secondo testo vieta invece ai funzionari israeliani di collaborare con l’Unrwa e i suoi dipendenti, il che comprometterebbe notevolmente le attività dell’agenzia, in Cisgiordania e sulla Striscia di Gaza. La rottura delle relazioni diplomatiche impedirebbe infatti a Israele di rilasciare permessi di ingresso e di lavoro al personale straniero dell’Unrwa e ostacolerebbe, inoltre, il coordinamento con l’Idf – che controlla i valichi – per consentire le spedizioni di aiuti. «È scandaloso che uno stato membro delle Nazioni Unite stia lavorando per smantellare un’agenzia dell’Onu che è anche il principale fornitore di aiuti umanitari a Gaza», ha affermato in una nota Juliette Touma, portavoce dell’Unrwa.

La strage di civili a Gaza: «oltre 100 morti in un raid israeliano»

Intanto un nuovo round di colloqui per una tregua a Gaza è atteso questa settimana in Egitto. Questione di giorni. Ma ancora troppi per i civili palestinesi bloccati nella Striscia. Israele ha avviato da circa tre settimane un’offensiva militare a Beit Lahia per reprimere, a detta dell’Idf, i tentativi di Hamas di riorganizzarsi nel nord di Gaza. Un raid aereo ha centrato nella notte un palazzo di cinque piani causando oltre 100 morti, tra cui 20 bambini, riferisce la protezione civile della Striscia. Mentre circa 40 persone risultano disperse, intrappolate sotto le macerie. Le forze di difesa israeliane hanno affermato di aver aperto un’indagine sull’accaduto. Un cessate il fuoco sembra, dunque, ancora più lontano. 

Nuovo attacco ai soldati della missione Onu in Libano

L’Idf continua inoltre a martellare varie zone del Libano con oltre 70 persone uccise e 180 ferite in 24 ore, secondo fonti locali. Nel mezzo, la missione Onu dell’Unifil: otto soldati austriaci dell’Unifil sono rimasti lievemente feriti per un razzo caduto su Naqura. «Si tratta di ferite lievi», ha riferito in un comunicato il ministero della Difesa di Vienna, precisando di non sapere da dove provenga l’attacco ma «condannandolo fermamente». Secondo quanto apprende l’Ansa da fonti informate, sarebbe stato un razzo di Hezbollah, pare intercettato dall’Iron Dome, a cadere a Green Hill, una sezione del quartier generale Unifil. I frammenti avrebbero colpito l’hangar, gestito dagli austriaci, che ospita i mezzi pesanti della missione Onu.

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