La tiktoker Rita De Crescenzo minacciata dal figlio del camorrista: «Ad ucciderti siamo io e papà»
«Quando andrai a fare la denuncia fai scrivere che siamo in due a volerti uccidere, io e mio padre». Sono queste le minacce subite dalla tiktoker Rita De Crescenzo e dal marito Salvatore Bianco da parte di Antonio Piccirillo, figlio di Rosario, elemento di spicco della camorra della “Torretta” (clan legato alla cosiddetta Alleanza di Secondigliano). Frasi pronunciate a Napoli, nell’aprile 2021, a casa dei coniugi Bianco, da Antonio per conto del padre. Perché quello che emerge nelle indagini, che ieri hanno portato all’arresto di Antonio e di suo padre Rosario (già detenuto in carcere), è un sistema finalizzato all’appropriazione di parte delle boe presenti nello specchio d’acqua di via Caracciolo, gestite dal marito della De Crescenzo. Boe che secondo Antonio, che sui media finora aveva rinnegato il padre figurando come eroe anti camorra, spettavano alla famiglia Piccirillo. Determinanti, nell’inchiesta della squadra mobile di Napoli e della Dda, sono state sia le dichiarazioni delle vittime che le intercettazioni telefoniche tra Piccirillo senior e figlio. Le indagini sul giovane eroe anti-camorra partono proprio da una denuncia presentata dal marito della tiktoker, dipendente e gestore di fatto, insieme con due fratelli anche loro vittime di tentata estorsione, di una società concessionaria dello specchio d’acqua antistante via Caracciolo dove è presente un ormeggio per 122 barche.