Sicurezza sul lavoro, il commissario europeo Schmit avverte: «Stop a fondi Ue per chi non rispetta le norme»
«Dal 2025 non daremo più un centesimo di fondi sull’agricoltura a chi non rispetta le norme sulla sicurezza». Così il commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, alla Camera dei deputati durante gli Stati generali della salute e sicurezza sul lavoro. In presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Schmit non ha usato mezzi termini insistendo sulla necessità di sanzionare i datori di lavoro non in regola. O – per dirla con il commissario stesso – «i criminali, non c’è altra parola per definirli».
L’augurio di Schmit: «Rafforzare il dialogo sociale»
Di fronte a un fenomeno che, in Europa e soprattutto in Italia, è ancora «troppo numeroso», Schmit ha sottolineato la necessità di un cambio di passo: «È l’ora delle azioni». La missione, secondo il commissario per il Lavoro, deve avere due direzione. La prima: «L’effettiva applicazione delle leggi esistenti, che sono buone ma spesso non applicate adeguatamente». La seconda: l’impegno a «rafforzare e sostenere i sindacati e gli ispettorati del lavoro», con l’obiettivo di rendere «capillare» il dialogo sociale. Per raggiungere questo traguardo, ha puntualizzato Schmit, «il ruolo degli imprenditori è fondamentale».
Così come è cruciale agire tramite sanzioni contro chi non rispetta le norme di sicurezza. Un fenomeno «particolarmente grave in Italia nel settore agricolo», tanto da forzare la mano all’Unione europea. Da qui, infatti, la promessa della sospensione di qualunque aiuto economico agli imprenditori agricoli che non sono a regola nell’ambito della sicurezza. «Il rispetto dell’obiettivo della sicurezza sul lavoro necessita l’impegno di tutti gli attori, dall’Unione Europea ai governi nazionali passando per gli attori sociali», ha detto ancora Schmit. «Come commissario esprimo il mio più grande sostegno al lavoro della Commissione di inchiesta».
Il salario minimo «per uno stile di vita dignitoso»
Oltre al tema sicurezza, il commissario europeo ha toccato anche l’argomento del salario minimo. Secondo Schmit negli anni del Covid l’apporto del fondo Sure, strumento contro i rischi di disoccupazione in un’emergenza, è stato cruciale: «Ha salvato più di 30 milioni di posti di lavoro e aiutato le imprese ad affrontare le conseguenze economiche della pandemia». Il successivo passo è «la direttiva europea sul salario minimo», il cui scopo è «garantire uno stile di vita dignitoso». in questo senso, ha aggiunto il commissario, «non c’è ripresa senza condizioni di lavoro e remunerazione adeguata, nel contesto delle transizioni verde e digitale».