Gap salariale, gli uomini guadagnano ancora il 28% in più delle donne – I dati dell’Inps
Il divario di genere nelle retribuzioni del nostro Paese è ancora molto elevato, pari a un terzo dello stipendio. Secondo quanto emerge dal Rendiconto Inps, le retribuzioni medie settimanali lorde degli uomini sono state in media pari a 643 euro. Una cifra nettamente superiore ai 501 euro medi percepiti dalle donne. Lo stacco è infatti del 28,34%. La situazione si aggrava ancor di più se si prende in analisi la differenza tra la media delle retribuzioni dei lavoratori comunitari, che si assesta a 582 euro, e quella delle persone extracomunitarie, che si ferma a 385 euro a settimana. Un divario pari al 51%. Se tra gli extracomunitari, si guarda lo squilibrio di genere, le donne prendono in media 309 euro a settimana, mentre gli uomini 432 euro.
Le differenze nel privato
Di rilievo anche la differenza tra il settore privato e quello pubblico. Per le donne, la retribuzione media giornaliera è di 77,6 euro, mentre per gli uomini 104,4 (+34,54%). La percentuale schizza al +68,04% nell’ambito immobiliare dove le donne hanno una media giornaliera di 75,1 euro e gli uomini di 126,2 euro. Risulta esserci un unico ambito dove la retribuzione per le donne è (lievemente) più alta: l’estrazione delle cave e delle miniere. In ambito manifatturiero, persiste la discriminazione salariale con 91,9 euro al giorno contro 115,2. Nel mondo del commercio lo stacco è tra 73,1 euro e 95,7. In quello domestico, le donne raggiungono i 52,5 euro lordi al giorno a differenza di 64,7 per gli uomini.
La situazione nel pubblico
La situazione nel pubblico è lievemente diversa, ma il divario è comunque presente. La differenza si attesta al 27,78% con le donne che prendono in media 110,5 euro al giorno contro i 141,2 degli uomini. I dipendenti meno pagati in assoluto sono quelli della scuola con 96,4 euro medi per le donne e 97,1 per gli uomini. Dato che va a braccetto con il fatto che il personale scolastico è quello che costa meno allo stato, per via delle condizioni contrattuali tra il personale docente. Le retribuzioni più alte sono invece nell’Università, nelle amministrazioni centrali, nella magistratura e nelle autorità indipendenti. Il gap salariale di genere è, però, diffuso a macchia d’olio in tutti i settori.