Morte Matilde Lorenzi, parla la sorella: «Voleva vincere sugli sci. Ora lo farò io per lei»
«Com’era Matilde? Ridurla a qualche aggettivo è minimizzante. Aveva però tutto: energia, determinazione, coraggio, forza, positività». Sono le parole di Lucrezia Lorenzi, sorella dell’atleta Matilde, morta nell’incidente sugli sci sulla pista rossa Grawand nr.1 sul ghiacciaio della Val Senales. «Era felicissima come mai nessuno l’aveva vista. Era appagata sugli sci e lo era pure a livello sentimentale. Era in sintonia con la famiglia, stava bene a livello mentale», dice al Corriere della Sera. Lucrezia racconta di aver iniziato prima lei con lo sci. «I miei mi portavano agli allenamenti e così, a furia di weekend sulle nevi, questo sport è piaciuto pure a mia sorella. Ma io sono poi diventata slalomista, mentre lei è rimasta velocista perché per Mati i pali stretti erano una guerra», prosegue a colloquio con Massimo Massenzio e Flavio Vanetti. Per Matilde, Lucrezia era un esempio, la sorella maggiore da cui trarre ispirazione. Ma ora è Lucrezia a “prendere” il suo posto: «Continuerò (a sciare, ndr) nel nome suo. Voglio vincere al più presto una gara per potergliela dedicare», chiosa.
I genitori: «Faremo una raccolta fondi per la sicurezza negli sci»
Oggi sarà allestita la camera ardente nella chiesa del piccolo paese di Valgioie, dove vivono i genitori e sarà aperta a partire dalle 17. Matilde avrebbe compiuto vent’anni a breve, il prossimo 15 novembre. «Stava realizzando il suo sogno di gareggiare nella Coppa del Mondo», racconta la madre Elena. Si aggiungono le parole del marito Adolfo: «Siamo sopraffatti dalle emozioni. Vogliamo che al funerale di Matilde non ci vengano regalati fiori. Stiamo organizzando una raccolta fondi per migliorare la sicurezza degli atleti nello sci, un modo per mantenere vivo il ricordo di Mati».